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Politica

Voto a domicilio per i positivi al Covid

Il 25 settembre l’Italia sarà chiamata al voto per eleggere il nuovo governo. Con lo spettro del covid ancora ben presente tra noi, ci si interroga sulla possibilità del voto a domicilio. Ci sono già le regole, del resto questo voto domiciliare era possibile già durante le amministrative e nei referendum.

Presidente di seggio prepara l’urna elettorale-Nanopress.it

Ovviamente non sarà la prassi, anzi, l’iter burocratico per richiedere il voto presso il proprio domicilio è abbastanza articolato. Con un decreto legge e con varie circolari, per, è già in vigore la modalità con la quale richiedere e poi espletare il voto da casa.

L’articolo 4 del decreto legge 41 del 2022 e le circolari 44, 48, 49, 53 e 66 del Dipartimento per Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno, stabiliscono, infatti, regole e modalità di voto.

Come funziona il voto a domicilio

In pratica un elettore risultato positivo al Covid nei giorni immediatamente precedenti alla data delle elezioni, dovrà fare domanda presso il Comune nel quale risiede. Dovrà altresì essere in possesso della facoltà di votare, quindi, dovrà essere regolarmente iscritto alle liste elettorali.

La domanda va inoltrata direttamente al Sindaco. Oltre a specificare i dati corretti del richiedente, compreso ovviamente l’indirizzo del domicilio nel quale ci si troverà al momento del voto, deve essere accompagnata da un certificato della Asl locale che attesta la malattia.

Naturalmente visti i tempi di decorso della malattia la domanda deve arrivare, sulla scrivania del Sindaco, tra il decimo e il quinto giorno antecedente quello della votazione.

Il Sindaco, poi, alla luce della richieste pervenute dovrà organizzare tecnicamente la squadra e le operazioni di voto. Si tratta di un seggio speciale con un Presidente e due scrutatori.

Un seggio elettorale-Nanopress.it

Questi recandosi presso abitazioni di persone colpite dalla malattia e dovendo entrarci, per forza di cose, in contatto, dovranno rispettare le norme di tutela anticovid. In ogni caso e, soprattutto, dovrà essere personale formato pur nella ipotesi in cui non si tratti di personale sanitario.

Misure di protezione e tutela di voto libero e segreto

In Comuni dove non ci sono strutture sanitarie con reparti adibiti a covid con più di 100 posti letto sarà lo stesso Sindaco a nominare il personale che dovrà occuparsi delle operazioni di voto a domicilio.

Questi dovranno indossare una tuta protettiva monouso, guanti, visiera e mascherina chirurgica. O nell’ipotesi in cui non si voglia ricorrere alla visiera dovranno indossare mascherine di tipo FFP2 o FFP3.

Le operazioni di voto saranno comunque svolte nella piena libertà dell’individuo e rispettando la segretezza del voto. Gli orari in cui sarà possibile votare restano gli stessi per i seggi normali.

Rocco Grimaldi

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