Con la maggioranza assoluta con 178, 15 no e 30 astenuti, anche Palazzo Madama ha dato la sua approvazione al ddl che darà anche ai diciottenni il diritto di voto al Senato. Attualmente, per questo ambito la soglia di età per poterà votare era fissata a 25 anni.
La norma entrerà in vigore tra tre mesi dopo la promulgazione da parte del Presidente della Repubblica, durante i quali potrebbe essere fatta richiesta di un referendum per confermare la riforma, poiché alla Camera il testo del ddl è stato sia provato ma non è stato raggiunto il quorum dei due terzi
Con questa riforma viene quindi modificato l’articolo 58 della Costituzione, che poneva l’età minima di 25 anni per poter eleggere i senatori. Alle prossime elezioni, saranno circa 4 milioni i ragazzi tra i 18 e i 24 anni che avranno accesso alle votazioni per il Senato.
Come ha spiegato il relatore Dario Parrini, presidente della Commissione Affari Costituzionali, alle prossime elezioni politiche, con il voto ai diciottenni Camera e Senato avranno la stessa base elettorale, che si accompagna alla fine di una divisione dell’elettorato. Infatti, ha aggiunto, i giovani maggiorenni under 25 “escono da una condizione di minorità civile e acquisiscono diritti politici pieni. Sono felice. È una riforma giusta nella quale ho molto creduto e per la quale nella mia commissione mi sono fortemente battuto“.
Tutte le forza politiche si sono trovate concordi con questa riforma e l’hanno commentata positivamente, tranne Forza Italia: Lucio Malan ha dichiarato che “Forza Italia non si assocerà al coro pressoché unanime in favore di questa riforma. Noi abbiamo grande rispetto per i giovani ma anche per la serietà e i giovani non ci chiedono di votare per il Senato, chiedono invece serietà, più opportunità e meglio di altri respingono la politica dei like, di cui questa riforma è chiara espressione“.