Tra non molto ci sarà la scadenza dei buoni viaggi, dei rimborsi dati a causa delle rinunce provocate dal Covid 19.
E’ questo ciò che è accaduto dopo 30 mesi da quando questi buoni sono stati emessi. La somma in denaro dovrebbe essere erogata nei successivi 14 giorni anche se i tour operator e gli albergatori non sempre riescono ad agevolare tale operazione.
La direttrice del Centro europeo consumatori, Maria Pisanò, afferma che si tratta di una vera e propria beffa.
In arrivo i voucher per le vacanze
Dopo che sono trascorsi due anni e mezzo, sembra che finalmente tali somme siano in arrivo.
Infatti stanno per scadere i vari bonus rilasciati a seguito delle vacanze saltate, una rinuncia obbligatoria che gli italiani hanno dovuto sopportare dall’11 marzo al 30 maggio del 2020.
Inizialmente il decreto Cura Italia aveva stabilito una durata di 12 mesi che poi è stata prolungata per altre tre volte anche se le associazioni dei consumatori hanno portato avanti numerose proteste.
Infatti all’inizio si era parlato di una proroga di 18 mesi che poi è stata allungata di altri 6 mesi per vedere l’ennesimo, in seguito, l’ennesima proroga di 30 mesi.
Le varie richieste dei consumatori
Poiché stanno per scadere tali voucher, tra non molto sarà quindi possibile ottenere il rimborso con una sola condizione, ossia che nel frattempo non sono stati utilizzati.
Infatti è molto importante ricordare che questi voucher fanno riferimento a quei viaggi che, durante il periodo del lockdown, non sono stati compiuti.
Una situazione provocata dalla chiusura di hotel e dal fatto che non era possibile lasciare la propria regione o il comune a causa delle varie restrizioni imposte dal governo.
Situazione ben diversa è quella che riguarda i pacchetti di viaggi come potrebbe essere quella di un viaggio ferroviario, un volo, oppure un viaggio in autobus.
In questo caso il rimborso doveva essere fatto entro 12 mesi da quando il voucher è stato emesso.
Il rimborso in questione quindi avverrà dopo 14 giorni a seguito della scadenza di 30 mesi.
Su questo argomento lo stesso Confconsumatori si è impegnato nel preparare un modello utile per la compilazione della richiesta presso il tour operator o presso l’hotel:
“Ci auguriamo che gli operatori turistiche fino a oggi hanno beneficiato delle varie proroghe non frappongano ostacoli, né assumano atteggiamenti dilatori”,
Le opinioni degli albergatori
Durante gli ultimi due anni, proprio come afferma l’associazione, coloro che desideravano sfruttare il voucher hanno riscontrato alcune risposte abbastanza inusuali da parte dei tour operator e degli albergatori.
Tra queste infatti troviamo l’obbligo di fare una vacanza nello stesso posto oppure applicare alcune penali o, meglio ancora, integrare il costo versato inizialmente insieme ad altre somme.
Ma cosa accade nel caso in cui l’azienda intanto ha chiuso i battenti? Sappiamo infatti che a causa del blocco dei viaggi, il settore del turismo ha fatto molta fatica a riprendersi e che molte attività non sono riuscite a superare tale difficoltà anche a causa del caro energia.
Infatti diverse sono le aziende come agenzie di viaggi e diversi hotel che intanto sono stati costretti a chiudere per sempre l’attività.
In casi del genere anche il consumatore si troverà di fronte ad un problema in quanto questo perderà il rimborso in questione.
Un fondo che non è di grandissimo aiuto
Il fondo proposto dal Ministero del Turismo è stato valido soltanto per il 2021 e non ha visto nessun rifinanziamento per il 2022.
Ed è a questo riguardo che la direttrice del Centro europeo consumatori, Maria Pisanò, ha affermato: “ È una vera beffa perché nel momento in cui si poteva accedere al fondo, i voucher non erano ancora riscattabili. Invece è proprio ora che i consumatori chiedono il rimborso che agenzie e hotel potrebbero trovarsi in difficoltà e che il fondo governativo potrebbe venire in aiuto dei consumatori”
La donna continua affermando che ci sono anche alcune compagnie assicurative che non hanno intenzione di effettuare nessun rimborso:
“Abbiamo già alcuni casi di compagnie assicurative che non rimborsano, sostenendo che la polizza garantisce i contratti in essere, mentre in caso di consegna del voucher il contratto è da considerarsi risolto. Noi sosteniamo che non sia così, ma intanto, per i consumatori, questo rappresenta un ulteriore ostacolo”