[galleria id=”8953″] [didascalia fornitore=”ansa”]Alte nuvole di cenere si alzano dal vulcano Agung a Bali[/didascalia]
Massima allerta a Bali, isola dell’Indonesia, dove il vulcano Agung inizia a fare davvero paura. Le autorità hanno proclamato il più alto livello di allerta disponibile, ordinando l’evacuazione di massa per 100mila persone e chiudendo gli aeroporti, nonostante le previsioni che parevano ottimistiche. Dal vulcano, inattivo dal 1963, si innalzano nubi di cenere bianca e grigia alte fino a 9mila metri, mentre nel cratere si sta accumulando la lava: potrebbe dunque essere questione di poco per l’eruzione che tutti temono. Aumentato il raggio della zona a rischio da 7,5 a 10 km di raggio attorno al vulcano Agung. Ordinato il blocco dei voli con migliaia di turisti rimasti sull’isola: le esplosioni possono essere sentite fino a 12 km.
Le autorità locali hanno mostrato le immagini di torrenti d’acqua e detriti che stanno scendendo dalle pendici del vulcano, alimentati dalla stagione delle piogge in corso; secondo il portavoce del governo Sutopo Purwo Nugroho, la zona a rischio interessa 22 villaggi, con 40mila persone che hanno già lasciato l’area e l’ordine di evacuazione esteso a tutte le altre comunità che ancora non si sono allontanate per un totale di circa 100mila persone.
La zona interdetta intorno al vulcano si trova a 75 chilometri dalla località turistica di Kuta. “Si sentono scosse persistenti”, ha detto un alto funzionario del centro nazionale di vulcanologia dell’Indonesia. “Le continue proiezioni di ceneri sono talvolta accompagnate da esplosioni e da un borbottio basso”, ha comunicato l’Ufficio nazionale per la gestione dei disastri, aggiungendo che “la luce del fuoco sta diventando più visibile di notte, indicando che le condizioni per un’eruzione più forte sono imminenti”.
Nel frattempo, le autorità stanno correndo ai ripari: migliaia di maschere anti gas sono già state distribuite alla popolazione, mentre tutti i più importanti aeroporti, a partire da quello internazionale di Denpasar, è stato chiuso, bloccando i turisti già sull’isola e impedendo altri nuovi arrivi.
In attesa di capire se riaprire lo scalo già dal prossimo pomeriggio, le autorità hanno messo a disposizione circa un centinaio di autobus per portare i passeggeri, in attesa nell’aeroporto internazionale dell’isola, ai traghetti con i quali potranno raggiungere l’isola di Java e da lì decollare verso casa. L’ultima eruzione del vulcano Agung risale al 1963: all’epoca fece circa 1.600 morti.