[didascalia fornitore=”altro”]FOTO: FACEBOOK[/didascalia]
Una donna statunitense vuole diventare disabile e per farlo è disposta a tutto anche a pagare un medico perché realizzi il suo ‘sogno’. La protagonista di questa bizzarra storia si chiama Chloe Jennings-White, ha 58 anni ed è una ricercatrice dell’Università di Cambridge. Proviene da Salt Lake City, nello Utah, e soffre di una rara condizione nota come Disturbo d’identità di integrità corporea (BIID). Chloe come tutte le persone affette dalla sua sindrome, non accetta alcune parti del suo corpo, non le riconosce e pertanto vorrebbe liberarsene: il suo obiettivo è farsi amputare le gambe o diventare paraplegica.
La ricercatrice universitaria affetta da BIID non ha mai accettato le sue gambe, sente che non le appartengono, proprio per questo desidera diventare paralizzata dalla vita in giù. Si è accorta di questa sua particolare volontà quando aveva soltanto 4 anni e ha visto sua zia Olive usare i tutori per le gambe.
‘Li volevo anche io. Mi chiedevo perché fossi nata senza averne il bisogno. Sentivo che c’era qualcosa di sbagliato in me perché non li avevo. Qualcosa nel mio cervello mi dice che le mie gambe non dovrebbero funzionare. Sentirle vive è per me sbagliato’, ha spiegato Chloe in un’intervista alla Barcroft TV.
Per anni Chloe si è fasciata le gambe, ha tentato di ferirsi, tutti espedienti per poter utilizzare una sedia a rotelle. Con il trascorrere del tempo ha deciso di intraprendere sport rischiosi nella speranza di procurarsi gravi traumi alle gambe: è partita dallo sci, scegliendo sempre le piste più difficili e ad alto rischio. Diventare paraplegica per Chloe sarebbe un sollievo dall’ansia causata dal BIID. Una volta ha avuto un vero incidente sugli sci, grazie al quale ha potuto usare un tutore per le gambe. Naturalmente i suoi amici e la sua famiglia sono preoccupati per la sua salute, soprattutto perché conosco la patologia di cui è affetta. Chloe ha confidato che sogna di avere un incidente stradale in cui nessuno rimane ferito, tranne lei.
Nel 2008, durante uno studio di ricerca sulla BIID, a Chloe è stata diagnosticata la patologia da uno psichiatra, che le ha raccomandato di utilizzare una sedia a rotelle per alleviare i sintomi della patologia. ‘La sedia a rotelle mi dà sollievo psicologico, più che fisico. Non posso permettermi di adattare la mia casa alle necessità di un disabile, quindi uso la sedia quanto più posso’.
Nel 2010, Chloe ha persino trovato un medico disposto a tagliarle il nervo sciatico e femorale delle sue gambe, ma non avendo £ 16.000 a disposizione, ha dovuto rinunciare al suo sogno. Nel frattempo Chloe continua a utilizzare la sua sedia a rotelle. Secondo Mark Malan, lo psichiatra che ha in cura la donna, rimane una buona ‘terapia’: ‘Spesso domando: è meglio che qualcuno finga di usare una sedia a rotelle o si suicidi?’.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…