Gli Stati Uniti hanno richiesto l’estradizione del figlio di El Chapo, Ovidio Guzman, arrestato all’inizio del 2023.
Gli Stati Uniti hanno chiesto formalmente al Messico di estradare il figlio del narcotrafficante Joaquin “El Chapo” Guzman, Ovidio Guzman, arrestato all’inizio di quest’anno.
L’ambasciata americana ha presentato al ministero degli Esteri e alla Procura generale un dossier in cui sono fornite, nel dettaglio, le accuse mosse contro Ovidio Guzman, secondo le quali l’uomo sarebbe il leader del cartello di Sinaloa, in base alle informazioni fornite a una fonte governativa da un messicano che non ha voluto essere identificato.
Il figlio di Guzman è stato arrestato il 5 gennaio, a Culiacan, durante un’operazione che ha causato la morte di 10 soldati e 19 sospetti criminali. Autorità ed esperti ritengono che questo uomo di 32 anni sia subentrato con i suoi tre fratelli al comando del cartello di Sinaloa dopo l’arresto del padre.
Joaquin “El Chapo” Guzman sta scontando l’ergastolo in una prigione del Colorado, negli Stati Uniti, dopo essere stato condannato – nel 2019 – da un tribunale di Brooklyn per traffico di droga e riciclaggio di denaro. È stato estradato nel 2017.
Dopo il suo stesso arresto all’inizio di gennaio, Ovidio Guzman aveva ottenuto una sospensione giudiziaria per impedire la sua consegna immediata alla giustizia americana. Un giudice messicano aveva dato tempo fino al 5 marzo affinché gli Stati Uniti presentassero una richiesta di estradizione.
Il governo degli Stati Uniti chiede l’estradizione di Ovidio Guzman e di uno dei suoi fratelli per la loro presunta responsabilità nell’esportazione di cocaina, metanfetamine e cannabis. Washington aveva offerto una ricompensa di cinque milioni di dollari per la cattura di ognuno di loro.
Il Messico accusa Guzman Jr. di reati alla salute e possesso di armi da fuoco. Contro di lui la giustizia ha aperto indagini per appartenenza alla criminalità organizzata.
Secondo il Dipartimento di Stato, Ovidio e suo fratello Joaquin Guzman-Lopez gestiscono un impero della droga transnazionale, che fa leva su 11 laboratori di metanfetamine nello stato di Sinaloa, attraverso i quali producono circa 3.000-5.000 libbre di metanfetamine al mese.
Intanto, è stato arrestato anche Genaro Garcia Luna, che è stato a capo dell’equivalente controparte messicana dell’FBI e poi, fino al 2012, Ministro della Pubblica Sicurezza sotto il governo di Felipe Calderon, ha infatti condotto una doppia vita.
Mentre guidava la lotta contro il traffico di droga nel paese, ha ricevuto milioni di dollari dal potentissimo cartello di Sinaloa, guidato da El Chapo.
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