Salgono i casi di West Nile, secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Istituto superiore di sanità il numero dei casi ad oggi è di 205 con un aumento di 34 casi in più. Tra di loro c’è anche un deceduto, ciò porta il numero dei decessi da West Nile in Italia a 10. 9 le Regioni particolarmente colpite.
La West Nile è una malattia che viene trasmessa principalmente attraverso la puntura di zanzara e non è perciò trasmissibile da uomo a uomo. Il primo caso in Italia si è manifestato a Luglio 2023, in provincia di Parma, Emilia Romagna. La maggior parte delle volte la patologia si sviluppa senza sintomi o con sintomi lievi che tendono a scomparire da soli dopo qualche giorno. In rari casi è richiesto ricovero ospedaliero, nei casi più gravi può portare anche alla morte.
Il bollettino aggiornato dei dati ufficiali della patologia West Nile
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità sono cresciuti in Italia i casi di West Nile, arrivando a quota 205.
La West Nile sul nostro Paese ha portato alla morte di dieci persone dallo scorso maggio 2023 fino ad oggi. Fu proprio a maggio che si tornò a parlare di questa malattia in Europa.
Si è registrato perciò un caso di morte in più rispetto al bollettino precedente. Quattro del vittime erano residenti nella regione del Piemonte, cinque di loro invece in Lombardia e un ultimo invece in Emilia Romagna.
Sempre nel bollettino precedente erano stati quantificati 171 casi di West Nile. Registrando perciò un aumento di 34 casi in più sul territorio italiano.
La malattia può svilupparsi sotto diverse forme, alcune molto lievi mentre altre molto gravi. Dei 205 casi, 116 di loro ha riscontrato sintomi nella forma neuro-invasiva.
20 si sono verificati in Piemonte, 36 nella regione Lombardia, altri 14 in Veneto, il numero maggiore è 39 in Emilia Romagna, 3 in Puglia, 1 in Sicilia, e 1 caso si suppone sia stato importato dall’Ungheria.
52 dei casi che sono stati registrati sono stati identificati in donatori di sangue. 11 di loro nella regione Piemonte, 28 nella regione Lombardia, 2 nella regione Veneto, 10 in Emilia Romagna, e un caso è stato importato dalla Germania.
37 dei 205 casi ha invece manifestato febbre. 5 di loro si trovano in Piemonte, 11 invece in Lombardia, 18 in Veneto con il numero più alto, e 3 invece nell’Emilia Romagna.
Uno dei casi è risultato asintomatico e si è verificato in Lombardia, e c’è anche un altro caso asintomatico per cui al momento non si hanno notizia sulla regione di provenienza.
Il primo caso su un essere umano in Italia si è verificato lo scorso luglio 2023 nella regione dell’Emilia Romagna più precisamente in provincia di Parma. Sempre in quel periodo sono stati segnalati due casi in Piemonte di Usutu Virus, di cui uno a Novara e uno a Cuneo.
Attualmente sono 47 le province che mostrano una circolazione attiva del virus, e queste province si trovano particolarmente in 9 Regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia e Sardegna.
West Nile: malattia, trasmissione e sintomi
La West Nile è una malattia che si trasmette principalmente attraverso la puntura di zanzara, è provocata dalla famiglia di Flaviviridae ed è stata riconosciuta per la prima volta al mondo nel 1937 in Uganda.
Fu isolata nel distretto di West Nile dal quale prende il nome. Si manifesta sotto forma di febbre principalmente ma in alcuni casi può portare anche al decesso.
Ad avere il virus sono principalmente gli uccelli selvatici e le zanzare di tipo Culex. Non esiste trasmissione da uomo a uomo ma si può essere infettati principalmente attraverso la puntura di una zanzara.
Ha un periodo di incubazione che va dai 2 giorni ai 14 giorni, in alcuni casi può raggiungere anche 21 giorni di incubazioni in persone che presentano dei deficit al sistema immunitario.
Generalmente la maggior parte delle persone che ne viene infettata non riscontra sintomi e questo la fa passare inosservata.
Il 20% degli infetti invece presenta sintomi leggeri come mal di testa, febbre, vomito, sfoghi cutanei e linfonodi ingrossati.
Generalmente una volta che compaiono i sintomi durano pochi giorni in pochi casi sono durati qualche settimana. I bambini tendono a sviluppare una febbre leggera mentre i giovani e gli adulti una febbre mediamente alta.
Per quest’ultimi si possono manifestare anche arrossamenti oculari, dolori muscolari e mal di testa importanti. Gli anziani e i soggetti fragili sono invece quelli più a rischio nel poter sviluppare sintomi più gravi.
Generalmente i sintomi più gravi colpiscono l’1% dei malati e si presentano con febbre alta, forti mal di testa accompagnati da debolezza muscolare, tremori, disorientamento, disturbi visivi, convulsioni, torpore, paralisi e coma.
Alcuni degli effetti neurologici che si possono manifestare possono rimanere permanenti, nei casi più gravi ancora è possibile che la malattia possa causare un’encefalite che risulti fatale.
Al momento non esiste una cura per la patologia e i sintomi tendono a scomparire in pochi giorni da soli. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero ospedaliero dove i medici, al seconda della gravità dei sintomi decideranno quale sia il trattamento più idoneo da somministrare al paziente.
Generalmente il trattamento comprende fluidi intravenosi e respirazione assistita al paziente.