“(What’s the Story) Morning Glory?” è il secondo album degli Oasis e oggi compie 25 anni. Uscito il 2 ottobre 1995, il disco è universalmente riconosciuto come il maggior successo della band e del movimento Britpop.
Per celebrare il suo compleanno, ieri sera è andato in onda su YouTube un documentario intitolato “Rockfield”, in cui l’ex componente Noel Gallagher accompagna i fan all’interno dello studio in Galles dove è stato registrato il celebre album.
Nel corso del documentario, l’ex membro della band rivela di aver ascoltato interamente il disco per la prima volta solamente negli scorsi giorni. “Mi sembra di averlo davvero finalmente capito. Spesso ho pensato cosa ci trova un dannato quattordicenne dopo tutti questi anni? Quando li vedo ai concerti mi chiedo cosa diavolo stanno ascoltando? Io lo capisco oggi”, dichiara Noel Gallagher.
E poi, il riferimento inaspettato al fratello Liam: “Le parole, le melodie, la voce di Liam che è dannatamente su un altro livello in quel disco. Perché non c’è nulla, non c’è davvero nulla oggi che anche lontanamente si possa avvicinare a quel disco”.
Noel Gallagher rivela numerosi dettagli della band. Agli esordi, infatti, gli Oasis avevano poche aspettative per il futuro. “Quando abbiamo registrato Definitely Maybe, l’unico piano che avevamo era quello di continuare ad andare avanti. Non c’era niente altro, andiamo di qua, facciamo quest’altro. Avevo le canzoni per fare un disco e qualcuna che non avevo ancora finito che avrei completato in studio. Il piano quindo era: ‘Entrare in studio e fare il disco’”, ha raccontato.
All’interno dell’album vi è anche il celebre brano “Wonderwall”, forse il più famoso della band. “Si, ricordo le pecore, un sacco di pecore che mi guardavano mentre facevo Wonderwall, non so se avevo più paura io di loro o loro di me. Era aprile, maggio, ma faceva un freddo becco. E io ho detto al tecnico del suono Owen, ‘Ho questa canzone che si chiama ‘Wonderwall’ e vorrei registrarla davanti a un muro’. Uscimmo fuori, Charles Ward era preoccupato, venti sterline di microfono e poteva iniziare a piovere. E ricordo che avevo freddo e dissi al tecnico ‘Ho avuto un’ideaccia’. E lui mi disse ‘No, ha un suono pazzesco. Ed è vero e all’inizio puoi sentire anche gli uccelli che cantano…”, le parole di Noel Gallagher.
Il percorso di creazione dell’album è stato molto tortuoso, specialmente per le liti continue dei due fratelli Gallagher. “Lavoravamo dalle dieci di mattina fino alle 3 di notte, principalmente io, Owen e Nick, e i ragazzi andavano e venivano a seconda di quello che dovevano fare e alla fine per questo ci fu un problema con Liam. Aveva portato un gruppo di idioti che erano saliti su dal villaggio e io gli ho detto, ‘Beh, sono qui per fare un disco, che peraltro non ho ancora finito di scrivere. Quindi se tu vuoi fare delle cavolate falle altrove, non venire a farle qui’”, ricorda l’ex chitarrista e cantante degli Oasis.
Nonostante le liti tra i membri della band, l’album è stato realizzato e pubblicato in tempi record.
“(What’s the Story) Morning Glory?” è stato registrato in soli dodici giorni. “Quando dico che ci abbiamo messo dodici giorni non ci crede nessuno. Oggi ci vogliono dodici giorni solo per sistemare la batteria. Ma io sono entrato in studio e sono andato molto veloce, e metà delle canzoni non erano nemmeno state scritte. Se lo ascolti ti accorgi che è fatto in due parti, metà delle canzoni hanno un secondo verso, sono quelle che avevo scritto prima di entrare in studio, l’altra metà hanno un verso solo, ripetuto, due, magari tre volte. Io ero li, e dicevo, ‘Sai cosa? Ripetiamo il verso e chiudiamola lì’”, spiega Noel Gallagher nel corso del documentario.
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