Come abbiamo visto, il whistleblowing, termine inglese che possiamo tradurre con l’espressione “soffiare il fischietto”, è uno strumento molto importante nella lotta alla corruzione: segnalare illeciti commessi all’interno dell’azienda per cui si lavora è un grande contributo che ognuno di noi può dare, portando allo scoperto reati che sfuggono ai mezzi più tradizionali. Per farlo è necessario sporgere denuncia, con tutti i passaggi del caso. Nell’ultimo periodo, anche in Italia ci si è resi conto della rilevanza del whistleblowing e, dopo diversi anni in cui è rimasto pressoché sconosciuto, è ora in fase di discussione alla commissione del Senato un disegno di legge (d.d.l. S. 2208) che vuole dare maggiore tutela ai whistleblowers anche nel nostro Paese. La strada è ancora lunga, se raffrontata a quanto avviene gli Stati Uniti, ma è un primo importante passo.
Perché il dibattito in Italia sia incisivo, è forse utile ricordare che negli USA i diritti e doveri dei segnalanti sono indicati con precisione, a partire dalle procedure per fare le segnalazioni, la cosiddetta “original information” su una possibile violazione, presente, passata o futura, di una legge.
In particolare, ci si affida al regolamento 240 adottato dalla Security and Exchange Commission, ente governativo che regola i mercati e che si occupa di perseguire i trasgressori delle leggi federali relative agli strumenti finanziari, una volta ricevuta la segnalazione del whistleblower.
Il procedimento prevede la possibilità di trasmettere l’informazione a organo preciso della SEC creato per la tutela dei segnalanti, il cosiddetto Office of the Whistleblower con due modalità. Si può ricorrere al portale online indicato nella pagina ufficiale della SEC, oppure inviando via mail o fax il cosiddetto modulo TCR (Tip, Complaint or Referral), con cui si segnalano le informazioni su violazioni di leggi federali relative a strumenti finanziari.
Nel compilare il modulo, chi fa la denuncia deve dichiarare che l’informazione che sta fornendo è corretta e veritiera per quanto sia di sua conoscenza. Si può anche fare una denuncia anonima ma in questo caso è necessario contattare un avvocato che invii l’informazione con modulo TRC completo e firmato, pena l’accusa di falsa testimonianza. Il legale dovrà certificare l’identità del segnalante, la completezza e l’accuratezza del modulo TRC, e se quanto affermato è vero, oltre ad avere il consenso non rinunciabile per consegnare alla Commissione il modulo stesso.
Se poi dalla segnalazione si arriva a comminare una multa da oltre un milione di dollari, chi ha sporto denuncia potrà rivendicare un whistleblower award, cioè un premio che viene pagato tramite un fondo istituito dal Congresso e finanziato dalle sanzioni pecuniarie comminate.
Per poterlo richiedere, chi ha fatto la segnalazione deve attendere che sia pubblicato sul sito della SEC il “Notice of Covered Action” e solo allora potrà compilare l’apposito modulo di richiesta, da inviare all’Office of the Whistleblower entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della notifica.
In caso in cui la segnalazione sia stata fatta in via anonima, si dovrà svelare la propria identità alla Commissione, che dovrà verificarla.
Il regolamento USA così dettagliato può essere d’ispirazione alla disciplina italiana che, nonostante i primi passi compiuti con il disegno di legge 2208, ha ancora molto su cui lavorare. In particolare, si dovrebbe avere più precisione nel determinare le procedure per le segnalazioni, e un maggiore coordinamento con l’Associazione Nazionale Anti Corruzione, che si estenda non solo al caso del whistleblower dipendente pubblico (ambito in cui l’ANAC ha già fornito delle linee guida) ma anche a quello privato.