WildLeaks, sito web per difendere la Natura sulla scia di WikiLeaks

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WikiLeaks fa proseliti: per merito di un italiano è nato infatti WildLeaks, un sito web di denuncia e contro-informazione tutto incentrato sulla difesa della Natura. L’intuizione vincente del discusso Julian Assange ha fatto spuntare sul web siti simili a profusione negli ultimi anni, ma questo WildLeaks non è solo un tentativo di sfruttare superficialmente quel successo, ma è un’idea che parte da lontano, al fine di denunciare alcune delle attività più distruttive dell’uomo sul pianeta, come il commercio illegale di avorio e la deforestazione.

L’ideatore del sito è Andrea Crosta, 45 anni, ex consulente nell’ambito della sicurezza ma soprattutto fondatore dell’organizzazione non-profit Elephant Action League: da una costola di questa organizzazione è nato WildLeaks, con lo scopo di contrastare i crimini contro la fauna selvatica e le foreste ‘attraverso progetti concreti, innovativi e collaborativi‘, spiega in un’intervista ai media Crosta. Un salto di qualità necessario nella lotta a questi reati, poiché ‘spesso i veri responsabili dei crimini ambientali sono businessman con amicizie potenti e funzionari governativi corrotti, e può essere pericoloso condividere queste informazioni anche con le forze dell’ordine‘. Crosta ha già un curriculum di tutto rispetto nell’ambito della lotta ai reati ambientali: ad esempio è stato il primo a scoprire che il gruppo somalo jihadista al-Shabaab, filo-Al Qaeda, si finanziava attraverso il commercio illegale di avorio.

Come per il sito ideato da Assange il punto chiave è garantire l’anonimato degli informatori, sfruttando la piattaforma Tor, ideata anch’essa da italiani, che impedisce di risalire agli utenti che forniscono le informazioni. WildLeaks esiste solo da sei mesi, da poche settimane è stato presentato anche in Italia, ma ha già ricevuto dozzine di segnalazioni da tutto il mondo, in particolare da Africa, Asia e Sud America: tra queste almeno una decina sono state ritenute di importanza significativa, afferma ancora Crosta, riguardanti cacciatori di frodo, contrabbando di avorio e disboscamento illegale. L’obiettivo è diventare rapidamente un centro informativo vitale sui crimini ambientali che avvengono nel pianeta, e considerato il numero piuttosto elevato di attività illecite commesse, il ruolo di WildLeaks nel prossimo futuro potrebbe risultare davvero determinante.

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