A soli 20 anni Carlos Alcaraz conquista Wimbledon, battendo in finale Nova Djokovic: una vittoria che sa tanto di passaggio di consegne.
Trionfo incredibile di Alcaraz a Wimbledon. Il 20enen spazza via Djokovic e i suoi record incredibili in una finale lunga, sofferta e di grandissima qualità. E’ passaggio di consegne sul centrale di Wimbledon, dove era dal 2013 che Djokovic non perdeva una gara, dalla finale persa contro Andy Murray.
Al serbo non riesce l’ottava vittoria sul prato di Londra alla sua 35esima finale in un torneo dello Slam. Vittoria meritata per Alcaraz che oltre a vincere il suo primo titolo a Wimbledon mantiene la prima posizione nella classifica ATP. Lo spagnolo risale la china dopo un inizio gara in grandissima difficoltà, vincendo per 3 set a 2.
Wimbledon consacra Carlos Alacraz. A 20 anni lo spagnolo batte Novak Djokovic nella finale più importante, nel torneo più importante, sull’erba di Londra. Si tratta del primo titolo in terra britannica per il predestinato tennista di Murcia.
Troppi gli errori del serbo, che non gioca certo la sua migliore gara ma nemmeno la peggiore. Il dato sugli errori però (sopra i 40, una vera rarità per il campione serbo) rimane eloquente. Dall’altra parte uno strapotere fisico e tecnico del giovane avversario ha reso tutto più difficile. Una vittoria che vale il passaggio di consegne e una consacrazione dopo un anno incredibile, da numero 1 al mondo per Alcaraz.
Il primo set vede il dominio del serbo. Il primo game di servizio è problematico per Djokovic, che fa correre anche un brivido sulla schiena dei tifosi a causa di una caduta sulla risposta di Alcaraz. Lo spagnolo dopo aver risposto alla grande sfrutta un errore gratuito del serbo portandosi sul 30-40, ma la prima palla break viene immediatamente cancellata. Djokovic non riesce a trovare continuità al servizio inizialmente, e servono i vantaggi per vincere il primo game. Poi il serbo rompe il ghiaccio con la finale. Per Djokovic arriva subito il break, al secondo game, ma è spettacolare il terzo game. Il serbo si porta sul 3-0 tenendo il servizio nonostante una serie di ottimi scambi da parte di Alcaraz. L’ultimo punto è il primo ace del numero 2, che a metà del primo set mette un bel margine di vantaggio tra se e lo spagnolo. Finisce 6-1 il primo set, dominato dal numero due del mondo.
Il secondo set è invece molto equilibrato con il serbo che non sfrutta l’occasione per dare il colpo del ko. I due tennisti si breakano a vicenda al terzo e al quarto game, poi la gara si trascina al tie break. Qui iniziano gli errori incomprensibili di Djokovic, che regala tanti punti gratuitamente, non tiene la battuta e alla fine lascia via la grande occasione di dare la mazzata decisiva alla finale. E’ Alcaraz che si rimette in piedi e si porta sull’1-1. E’ l’inizio del tracollo dell’ex campione dei Championships.
Il terzo set infatti è l’esatto opposto del primo ed è stravinto da Alcaraz per 6-1. A Djokovic letteralmente in ginocchio per il punteggio e per un paio di brutte cadute non riesce nulla, parla tanto con il suo angolo, si lamenta della posizione in battuta e infatti fatica tantissimo a mettere la prima in campo al servizio e con la seconda non mette mai in difficoltà l’avversario. Cruciale il quarto game, sul risultato di 3-1 per il numero 1 al mondo, con un game durato praticamente quanto un set e conclusosi con 9 Deuce. Alla fine la spunta lo spagnolo, grazie a una riposta in voleè che lo proietta sul 4-1. Un altro break fa fare il sorpasso definito a set ormai compromesso al nativo di Murcia, che sorride alle telecamere lasciandosi un po’ andare dopo la grandissima sofferenza del primo set.
Il quarto set inizia con un Alcaraz sorridente dopo la vittoria schiacciante del terzo, e con un Djokovic a testa bassa. Sul punteggio di 1 game a 0 lo spagnolo avrebbe subito la possibilità di breakare, ma Djokovic annulla 3 palle break. Gli spiragli pe vil serbo sono pochi, come quello del terzo game quando Alcaraz con un doppio fallo regala una palla break. Lo spagnolo però non demorde e porta a casa il game. Il turno di battuta è tenuto dal serbo sul 2-2, non senza difficoltà e la gara rimane anche se sbilanciata psicologicamente leggermente dal vantaggio dello spagnolo ancora totalmente aperta. Arriva qualche segnale di rinascita da parte di Djokovic, che sembra avere ancora manovre e forza nelle gambe. Al quinto game arrivano infatti tre palle break che alla fine portano Novak sul 3-2. Il numero 2 consolida il break vinto grazie a un turno di servizio portato a casa con grande qualità e freddezza. Si arriva sul 4-2, con Alcaraz che tiene il servizio per l’ultima volta nel set. Djokovic riapre la partita da campione, vincendo 6-3 il set e portandosi sul 2-2.
Si arriva dunque al quinto set, che pare iniziare bene per Djokovic ma ancora una volta gli equilibri sottilissimi si spostano da una parte e dall’altra. Il serbo tiene il servizio per l’1-0, poi nel secondo game ha addirittura il break per portarsi 2-0 nel quinto, ma una difesa incredibile dello spagnolo e un clamoroso errore di smash portano Alcaraz a vincere il game. Prima sliding door, perché Alcaraz vince ancora e breaka su Djokovic, portandosi sul 3-1. La gara si alza di livello, gli errori diminuiscono, così come le palle break. Si arriva infatti senza particolari scossoni al momento più atteso, quello del 5-4 per Carlos Alcaraz, che si fa bastare un match point al servizio per diventare campione.
Lo spagnolo vince il suo secondo titolo Slam, battendo il numero 2 e rimane anche in testa alla classifica ATP. Alla prima finale sull’erba di Wimbledon, Alcaraz spazza via tutte le ansie e tutti i record che Djokovic portava con se. Una gara bellissima, equilibrata e con tantissima tecnica. Carica di tensione, conclusasi in 5 set, giocata veramente punto a punto, con tanti pareggi e game lunghissimi. Una finale che sa tanto di passaggio di consegne.
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