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Wimbledon, Sinner raggiunge la storica semifinale: Berrettini si inchina ad Alcaraz

Jannik Sinner è nella storia. Terzo italiano a raggiungere le semifinali a Wimbledon. Niente da fare invece per Berrettini, sconfitto nella serata di ieri dal numero 1 Alcaraz. Jannik batte il russo Safiullin e vola in semifinale per quella che sarà la prima di uno Slam nella sua carriera.

Wimbledon, Jannik Sinner – Nanopress.it

Sinner, a testa alta Berrettini. Il tennista romano non riesce nell’impresa, in un torneo per lui dalla difficoltà sempre crescente iniziato con la vittoria contro Sonego, poi Minaur e Zverev. Matteo si inchina al numero 1 al mondo, Carlos Aclaraz, perdendo 3-1 una gara dalla grandissima intensità condotta egregiamente dal tennista spagnolo. Sinner si prende le semifinali dei Championship londinesi per la prima volta in carriera, dopo essersi fermato lo scorso anno proprio ai quarti. Gara equilibrata quella sul campo chiuso di Wimbledon, tra l’altoatesino e il russo Safiullin,

Wimbledon, Sinner è in semifinale: battuto Safiullin 3-1

Jannik Sinner batte 6-4, 3-6, 6-2, 6-2 Roman Safiullin e vola in semifinale. Dura 2 ore e 14 minuti il quarto di finale sul campo coperto di Londra, vinto dal tennista azzurro, che diventa il terzo italiano ad approdare nelle semifinali di Wimbledon della storia. L’impresa nei Championship era riuscita solo a Nicola Pietrangeli nel 1960 e Matteo Berrettini, nel 2021. Avevamo dovuto attendere 61 anni per vedere un tennista azzurro arrivare così tanto in fondo a Wimbledon, poi in 3 anni sono arrivate una finale e adesso una semifinale. Sorride il tennis italiano, e sorride anche Jannik Sinner che supera non senza qualche difficoltà il russo Safiullin.

Jannik Sinner entra dunque nella storia. Il tennista vola in semifinale grazie a una gara condotta in maniera matura ma non senza qualche sbavatura che poteva costare cara, diversi anche oggi gli sbalzi di umore, gli sguardi a volte spaesati rivolti verso la panchina; ma la posta in gioco era troppo alta e arrivare da favoriti a un quarto di finale non è mai facile dal punto di vista della gestione delle energie nervose.

Si tratta della prima semifinale Slam per Sinner, che durante la gara ha avuto qualche passaggio a vuoto. Nel secondo set, per essere precisi, quando la gara sembrava aver preso una strada diversa all’improvviso. Se il primo set infatti era stato vinto controllando molto bene sia la battuta che la risposta, con un parziale di 6 game a 1, Sinner regala completamente il secondo set facendosi rimontare da 3-1. Ma è stato il giusto approccio anche mentale del terzo set a permettere all’altoatesino di rimettere la partita sui binari giusti.

Safiullin si è dimostrato un avversario tosto e molto insidioso, che ha deciso di aggredire tantissimo il giovane tennista italiano. La strategia del russo è stata quella di avanzare con i piedi sulla riga alle seconde di Sinner, il quale proprio nel secondo set ha faticato a mettere in campo prime pericolose (media appena sopra il 50%). La strategia all’assalto del russo però ha portato lo stesso Safiullin a dover concedere qualcosa in termini di intensità, via via che il cronometro correva e che Sinner diventava più preciso al servizio.

Fondamentale la metà del terzo set, quando dopo le difficoltà del secondo Sinner ha ripreso in mano la gara. Ecco le parole di Sinner a fine incontro, intervistato davanti al pubblico ancora molto emozionato: “Cosa posso dire, significa tantissimo per me, tanto lavoro e tante ore sul campo. Ho fatto tanti sacrifici per essere qui oggi, e vuol dire tanto per me poter condividere questo davanti al pubblico. In ogni partita cerco di fare il mio tennis. Il momento di difficoltà? Devo provare a vincere altri due set (ride ndr). Ero avanti un break nel secondo e una parte su cui stiamo lavorando è quella proprio di non sprecare i vantaggi. Safiullin era un avversario duro, e sono convinto che avrà più successo, gli auguro tanta fortuna”. Sui giovani di Wimbledon Sinner scherza ancora: “E’ arrivato il tempo di cambiare, io sono ancora giovane e felice. Lasciatemi almeno per una notte essere il più giovane semifinalista. Darò tutto in semifinale, i due avversari che mi aspettano sono molto forti, io cercherò di riposare e di affrontare con gioia la prossima gara”.

Alcaraz-Berrettini 3-1, niente impresa per il tennista romano che esce da Wimbledon a testa alta

Niente impresa per Matteo Berrettini invece, che nella serata di ieri si è dovuto arrendere ai colpo del numero 1 al mondo. Troppo forte Alcaraz, anche sull’erba – habitat di Matteo – che mette fine ai sogni di gloria di un comunque ritrovato tennista romano. L’avventura per il 27 si conclude agli ottavi, ma Berrettini esce comunque rinfrancato e con più consapevolezze. La prestazione infatti c’è stata, contro il 20enne spagnolo, che ha chiuso la gara con il punteggio di 3-6, 6-3, 6-3, 6-3, dopo essere stato sotto nel primo set. Gara durata 2 ore e 53 minuti di grandissima intensità, e che è valsa per Alcaraz l’approdo ai quarti di finale contro il danese Holger Rune, finalista al Roland Garros.

Il merito di Berrettini è stato quello di mettere in difficoltà il numero 1 al mondo come forse mai nessuno prima d’oggi a Londra in questo modo, anche se l’erba non è mai stato l’elemento dello spagnolo. La strapotenza fisica del giovane però è uscita fuori nella fase centrale del match, quando il livello si è alzato incredibilmente non lasciando scampo al romano. Motivo d’orgoglio in più per Matteo, addirittura in dubbio partecipazione fino alla vigilia e che negli ultimi mesi è stato falcidiato dai guai muscolari. Dopo due mesi di infortuni però a Londra alla fine Berrettini ci è andato, strappando gli applausi del pubblico dei Championships e del suo avversario, che a fine gara lo ha omaggiato con una lunga ovazione. Già la vittoria contro Sonego in effetti aveva fatto intravedere segnali di ripresa, così come quelle contro due teste di serie come Minaur e Zverev.

Matteo Berrettini – Nanopress.it

 Dopo la sconfitta al secondo turno, Zverev aveva addirittura pronosticato un ritorno in finale per Berrettini, che però stavolta a differenza del 2021 dovrà vedere la finale dalla tribuna. La strada per la rinascita dopo le difficoltà però è sicuramente quella giusta. 

La sfida è stata come detto combattuta e di grande intensità. Si è visto a sprazzi un grandissimo Alcaraz, probabilmente il migliore del torneo, ma anche uno spagnolo a volte succube degli attacchi di Berrettini più a suo agio sul prato di Londra a inizio gara.

Nel primo game del primo set il numero 1 conquista 2 palle break, costringendo Berrettini a risalire da 15-40, ma dopo l’avvio scoppiettante Matteo riesce a portare il set sul 3-3, poi a spezzare l’equilibrio breakando dal possibile 4-3 al 5-3 in favore dell’azzurro. Paga l’aggressività di Matteo, che porta a casa il settimo game sprecando anche una palla break. Si chiude poi con la vittoria dell’ottavo game 6-3 in favore del tennista 27enne il primo set, in 43 minuti di gioco, con un Alcaraz che invece si rifà subito sotto nel secondo set.

A onor del vero, Alcaraz prima di dare vita alla rimonta deve esorcizzare qualche attimo di tensione. Il tennista di Murcia rischia infatti di cedere subito il servizio al primo game, ma riesce a salvare la palla break del possibile 0-1 che avrebbe chissà potuto incanalare la partita in modo diverso. Il secondo set a parte questa sbavatura viene condotto in modo egregio dal numero 1, che nel quarto game mette a segno il break decisivo, mantenendo il vantaggio fino al 5-2 e chiudendo poi servendo per il set, pareggiando i conti. 

Nel terzo set Berrettini prova ad affidarsi al suo servizio, per portare sulle lunghe la gara e non perdere le distanze ma anche le risposte di Alcaraz salgono di livello. Dopo il primo set in battuta però Alcaraz breaka nel terzo game dopo ben sei palle break. Non c’è possibilità di Berrettini di rimanere aggrappato, con Alcaraz che chiude i conti ancora al nono game, portandosi in vantaggio nonostante le tante palle break sprecate (solo il 44% messe a segno).

Carlos Alcaraz – Nanopress.it

Il quarto set inizia con i primi sei game in parità, come accaduto a inizio gara. Il match si trascina sul 3-3, ma le speranze di rimonta per Berrettini svaniscono quasi definitivamente all’ottavo game. Nonostante qualche doppio fallo di troppo, Alcaraz non concede nessuna risposta in battuta, e breaka portandosi sul 5-3 e andando a servire per il match. Berrettini annulla 3 match point su 4, poi si arrende su un errore non forzato, che vale il quarto di finale per il giovanissimo numero 1 della classifica ATP, dopo una battaglia di quasi 3 ore. La gara finisce tra gli applausi, e anche se all’interno della gara non è mancato l’agonismo, con un gran fair play tra i due tennisti. Lo stesso Alcaraz infatti ha riconosciuto la grandezza del collega, applaudendolo a fine incontro per diversi secondi.  

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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