Il primo giorno di febbraio si celebra il World Hijab Day, la giornata mondiale dell’hijab, un’occasione dedicata alle donne di ogni credo religioso, e non solo alle orgogliose fedeli dell’Islam, che sono invitate a indossare il velo islamico non soltanto in solidarietà verso le donne musulmane, ma anche per vivere di persona l’esperienza di velarsi, per capire ”come ci si sente”. Mentre le benpensanti dichiarano che il velo ”protegge” la donna ed è simbolo della sua libertà, altre evidenziano come l’hijab non sia altro che uno strumento di controllo del corpo (e dunque della vita) delle donne da parte degli uomini, donne considerate ancora da troppi solo come oggetto del desiderio maschile. Ci sono culture in cui il semplice fatto di avere i capelli bene in vista è equivalente ad andare in giro nude. Coprire i capelli, dunque, è considerato un atto necessario per non essere ”importunate” sessualmente dagli uomini. Le donne, insomma, si portano addosso il retaggio di essere colpevoli di generare il desiderio nell’uomo, e per questo devono coprirsi.
L’Imam a NanoPress: “Donne coperte come le perle”[veedioplatform code=”221a884527a8ab74103964250101f382″]
In un’intervista rilasciata a NanoPress dall’Imam iraniano Ali Faeznia, parlando anche della questione femminile nell’Islam ha spiegato che per i musulmani le donne sono come le perle, e proprio come queste devono essere coperte, per mantenere la purezza agli occhi degli uomini, ed essere gradita a dio, la donna deve essere velata, coperta, ”proprio come la perla è coperta dalla conchiglia”.
La decisione di molte: ‘Niente velo, neanche per solidarietà’
Nonostante i tanti appelli, sono molte le donne che nel mondo hanno deciso di non solidarizzare con i seguaci dell’Islam, perché l’imposizione del velo alle donne è vista come un puro e semplice simbolo di alienazione, di costrizione e di sottomissione della donna all’uomo. Non ci sarebbe nessuna libertà, in buona sostanza, nella vita di chi dice di operare una scelta personale ma in realtà è costretta dalla comunità in cui vive. Su Twitter, allora, è stato lanciato l’hashtag #WorldHijabDay dove da tutto il mondo stanno convergendo vari tweet in cui le donne esprimono il loro punto di vista. Ad esempio l’utente Aisha Akbar ha postato questo tweet in cui scrive ”Hijab, Niqab, Burqa sono tranelli islamici per schiavizzare le donne. Non siate le loro sciocche”.
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