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Grande rivelazione di X Factor 10, Manuel Agnelli si sta preparando alle ultime tre puntate del talent show di Sky Uno con buone possibilità di veder vincere un suo cantante (Andrea ed Eva sono ancora in gara), ma allo stesso tempo è già in grado di fare un bilancio su questa sua prima esperienza televisiva alla quale si era avvicinato tra lo scetticismo generale (qualche fan ‘duro e puro’ degli Afterhours non gliel’ha ancora perdonata…) ma che alla fine l’ha visto perfettamente a suo agio, anche per il particolare feeling venutosi a creare con gli altri giudici (nonostante le differenze di vedute dal punto di vista musicale).
Manuel Agnelli si è raccontato in un’intervista a FQMagazine, soffermandosi inizialmente sul rapporto con il pubblico che, come era lecito attendersi, è completamente cambiato da quando è diventato (anche) un personaggio televisivo.
‘Ora le persone mi fermano per strada‘, ha spiegato Manuel, ‘Ma per fortuna più educatamente di quanto mi aspettassi. Ovviamente non sono interessate alla mia musica ma al mio personaggio, per cui vogliono la foto o l’autografo. Delle mie canzoni non gliene frega niente e fanno benissimo’.
Poi il leader degli Afterhours ha provato a dare un giudizio su se stesso come ‘personaggio televisivo‘, trovando luci e ombre: ‘Io non credo di essere bravo in televisione, sono bravo soltanto a X Factor e questa è una differenza importante. Altre volte ho provato ad andare come ospite e non ha funzionato. Di solito la TV è tutta scritta e io non riesco a rimanere ingabbiato, mentre a X Factor posso essere me stesso: infatti i testi me li scrivo da solo oppure improvviso, e nessuno mi dice niente’.
Ovviamente il discorso è poi scivolato sui suoi compagni di avventura Alvaro Soler, Arisa e Fedez, con i quali Manuel si è fin da subito trovato molto bene a livello umano pur non apprezzando particolarmente la loro musica: ‘Arisa è una persona molto sincera in quello che fa, spesso anche contro i suoi stessi interessi, e possiede una delle voci femminili più interessanti che ci siano in Italia, anche se la sua musica non è nelle mie corde. Caratterialmente è un po’ particolare: ci sono giorni in cui mi fa tenerezza e l’abbraccerei, altri invece in cui vorrei annegarla in una pozzanghera‘!
E Alvaro Soler e Fedez? ‘Alvaro è un bel ragazzo, intelligente, parla cinque lingue. Ovviamente non mi piace la musica che fa, ma il fatto che non piaccia a me non significa che non funzioni. Per quanto riguarda invece Fedez, anche lui fa un tipo di musica che non è la mia, ma a 27 anni è già un manager e un produttore della madonna, cosa che io non sono mai stato capace di fare anche adesso che ho 50 anni’. E questo ci sembra un complimento niente male per l’autore di Cigno Nero!
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