Ieri sera 1 novembre è andato in scena al Teatro Ciak il secondo live della stagione 12 di X Factor. Un nuovo episodio del talent di targato SkyUno fatto di grandi cantanti, buona musica, ospiti internazionali e molta suspence. Ad essere eliminati, in maniera comunque poco sorprendente, sono i Red Bricks Foundation, gruppo di belle speranze facente parte della squadra di Lodo Guenci. Uno show come al solito molto godibile, che ha portato a Sky 1.321.117 spettatori medi, in crescita del+7% rispetto alla settimana scorsa, con 2.327.542 spettatori unici. Ma andiamo a vedere, secondo noi, cosa ha funzionato ieri e cosa no.
Prima dell’inizio della puntata, all’interno del teatro Ciak ci si chiedeva da quanto tempo X Factor non venisse vinto da una donna. La risposta è molto semplice: troppo. L’edizione 2018, guardando le audizioni e questi primi live, ci porta a pensare che questo tabù verrà sfatato a breve. Si perché Luna, Sherol Dos Santos, Naomi e Martina Attili sono di qualità superiore rispetto a tutti gli altri concorrenti in gara.
Luna Melis, che ha aperto la serata, ha fatto capire a tutta l’Italia le sue immense potenzialità. La lotta tra Sherol e Naomi per la più bella voce di X Factor prosegue a gonfie vele, mentre la piccola Martina fa impazzire per la sua grande capacità di interpretare i brani. Certo, #XF12 è un programma dove il pubblico è sovrano e quindi tutto può accadere, certo che queste quattro hanno una marcia in più. E, tra l’altro, tre di queste sono della squadra di Manuel, che lui X Factor non l’ha mai vinto.
Quasi 70 anni e fa ancora cantare il pubblico come negli anni ’80. La puntata si è aperta con Sting che ha regalato al pubblico i suoi grandi classici, cantati insieme ai ragazzi di X Factor. Un bel momento di storia della musica, prima di buttarci nella serata Now che, invece, ha lasciato un po’ l’amaro in bocca sulle scelte.
Tra presentazioni ai suoi concorrenti rivedibili e uscite non certo felici, l’edizione 2018 di X Factor per la grande Mara non è iniziata al meglio. Certo, i suoi cantanti sono ancora in gara, anche se non sembrano forti come lo scorso anno. Ma qui si parla di altro: la Maionchi di quest’anno sta “sbarellando” un po’ troppo, e la lite con Guenci nel finale era assolutamente priva di senso, dato che il buon Lodo non ha detto nulla di male. Ci sarà comunque tempo per rifarsi.
Per un motivo o per l’altro, questi due non hanno ancora rispettato le attese. Alle audizioni e bootcamp avevano mostrato grandi doti, ancora rimaste nascoste ai live.
Leo canta bene, è bravo, ma sembra sempre un po’ impacciato nei movimenti sul palco. E’ stato uno dei più celebrati nei provini, sicuramente dei più discussi grazie al cognome che si ritrova. L’impressione è che appartenere ad una famiglia del genere magari ti apre molte porte, ma crea anche nei tuoi confronti enormi aspettative, non sempre facili da rispettare.
Per Emanuele è un discorso diverso. Alle Audition era stato soprannominato “Il mostro”, per una voce fuori dal comune per un ragazzo di soli 16 anni, nel primo live però ha deluso, nel secondo è andata ancora peggio con la canzone di Ghali. Forse dovrebbe cimentarsi in qualcosa di più consono alle sue caratteristiche.
Ieri è stata la serata Now, con i giudici che potevano scegliere solo musica uscita nel 2018. Un vincolo imponente, che ha messo Fedez e compagni in grossa difficoltà con i loro concorrenti. Il peggio lo ha sicuramente mostrato Lodo con la sua Amore&Capoeira mixata con un sacco di altra roba, che hanno fatto fare una pessima figura ai Seveso Casino Palace.
Il problema delle assegnazioni comunque c’è da un bel po’ di tempo a X Factor: va bene istruire il pubblico facendogli ascoltare canzoni poco conosciute e di nicchia, ma se per due live consecutivi sono di più le canzoni che la gente non ha mai sentito nemmeno nominare e quelle conosciute stanno nelle dita di una mano, c’è un problema. Qualche classico bisogna sempre farlo.
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