Xi Jinping ha aperto il ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese con un discorso di circa un’ora e quaranta dove ha sottolineato il suo pensiero in merito a Taiwan.
Un momento storico quello che si prospetta in Cina in cui si segnerà l’inizio di una nuova era politica. Il leader cinese ha parlato al mondo ma soprattutto ai 2.300 membri del partito e si appresta a raggiungere il terzo mandato consecutivo. Un uomo di potere che ha parlato di Taiwan, della politica anti Covid ma non del conflitto tra la Russia e l’Ucraina.
L’attuale leader Xi Jinping va incontro al suo terzo mandato consecutivo che fino a poco fa era vietato dalla legge che, però, è stata modificata e il divieto tolto così che possa essere nuovamente eletto.
Xi è salito sul podio della Grande Sala del Popolo e ha parlato dopo un lungo applauso che lo ha accolto. Ha spiegato che il momento è uno dei più significativi della storia e ha elogiato le imprese che è riuscita a compiere la Cina in questi ultimi dieci anni.
La crescita del PIL è stata davvero esponenziale e la Cina può vantare un raddoppio del proprio prodotto interno lordo. L’intento di Xi è quello di proseguire nella ricerca tecnologica e puntare sull’alta e sofisticata tecnologia per aumentare prestazioni e offerta.
Ha elogiato la lotta alla corruzione che è stata messa a punto all’interno del partito comunista. Xi ha spiegato inoltre che la campagna dal nome ‘volpi’ ‘mosche’ ‘tigri’ ha permesso di scovate le mele marcie all’interno del partito stesso, dell’esercito e delle autorità statali.
La politica anti Covid che ha scatenato proteste e manifestazioni continuerà ad essere dura e rigida senza dare segni di cedimento. Così da lasciarsi mai più cogliere di sorpresa.
Il leader che si avvia al suo terzo mandato ha commentato anche come Hong Kong sia passato dal caos alla gestione dei patrioti cinesi e ora la situazione è sotto controllo.
Xi Jinping ha parlato in maniera molto chiara anche in merito alla questione Taiwan. Non ha escluso che potrebbe essere utilizzata la forza per riacquisire il controllo sulla nazione. Ha precisato inizialmente che il suo intento è una riappacificazione pacifica.
Ma il governo valuterà anche strade diverse se non sarà possibile raggiungere un accordo in maniera pacifica. Xi difende l’unità storica e territoriale chiedendo che nessuno interferisca con la politica del loro paese essendo Taiwan di loro competenza, specificando inoltre che non ha intenzione di utilizzare armi contro i connazionali di Taiwan ma contro chi si oppone come i separatisti e contro l’intromissione di stati esteri.
Gli Usa hanno preso posizione in merito alla questione e si sono espressi in favore dello sviluppo di Taiwan e il governo cinese ha fatto presente il suo dissenso. Xi ritiene che la questione sia intera al loro governo e che non debba essere oggetto di intromissioni che puntano ad interessi economici.
La posizione della Cina è ben chiara rispetto a Taiwan e al considerala territorio nazionale. Il discorso poi è giunto al termine e Xi ha spiegato che l’importante è rimanere uniti e continuare a rendere tutti insieme forte la Cina.
Nessuna menzione al conflitto tra Russia e Ucraina e a ciò che ruota attorno ad esso. Soltanto un discorso per la nazione sui problemi ed obiettivi della Cina senza sbilanciarsi sul resto.
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