Si sono svolti lo scorso venerdì nella chiesa San Romano di Lombardia i funerali di Yana Malayko, la ventitreenne uccisa a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova.
Yana, assassinata dall’ex fidanzato, è stata ritrovata lo scorso 1° febbraio all’interno di un sacco gettato in un campo. Con Dumitru, trentatré anni, la giovane aveva avuto una relazione piuttosto duratura terminata prima di Natale. Lei, però, si era rifatta una vita. E questo è stato un errore imperdonabile agli occhi del suo assassino.
Dumitru ha ucciso Yana in maniera feroce e vigliacca. Concretizzando l’unico modo da lui conosciuto per rapportarsi con lei dopo la fine della relazione: possederla e distruggerla contemporaneamente. Secondo quanto ricostruito dal medico legale, il giovane avrebbe utilizzato prima una spranga per tramortirla. E poi l’avrebbe chiusa, ancora viva, in un trolley. Con la chiara intenzione di trasportarla a bordo della Mercedes di sua proprietà fuori da Castiglione delle Stiviere, in un’area poco frequentata. Ma qualcosa non ha funzionato. Dumitru non sarebbe infatti riuscito a chiuderla nella valigia, come dimostrerebbero i numerosi “segni da contatto forzato” contro degli spigoli evidenziati in sede autoptica. Queste le ragioni che lo avrebbero indotto a occultare il suo corpo in un sacco prima di gettarlo.
Una condotta sanguinaria lucida, un movente disumano. Sicuramente un progetto omicidiario coltivato e pianificato da tempo. Fino a quando non si è deciso a metterlo in atto la sera del 20 gennaio 2023. Quando l’ha tratta in inganno nella sua abitazione. Per l’ultima volta.
Dumitru ha agito in preda ad una rabbia incontenibile. Una rabbia derivante dalla totale perdita del controllo sulla sua ex fidanzata e su tutto quello che lei rappresentava.
Tipico atteggiamento delle personalità come la sua. Profondamente egocentrica, immatura, autoreferenziale e che non ha saputo tollerare l’umiliazione di essere lasciato e sostituito con un altro membro della comitiva. Al di là del lato abbandonico, quindi, l’elemento non elaborabile per questo tipo di uomini è la vergogna pubblica derivata dalla decisione della partner di porre fine alla relazione. Così, dopo averla massacrata, ha nascosto il suo corpo tra i rovi. Non ritenendo la ex neppure meritevole di degna sepoltura. Come se non bastasse averla della vita. Yana aveva solo ventitré anni.
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