Si sta scrivendo un nuovo capitolo per quel che riguarda il caso di Yara Gambirasio, per il cui omicidio – in primo grado – è stato condannato all’ergastolo Massimo Bossetti. I legali dell’uomo avevano avvisato della loro intenzione di presentare l’atto di appello alla sentenza dello scorso luglio entro la data ultima di scadenza dei termini, ossia lunedì 14. Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini hanno dunque ‘giocato’ in lieve anticipo, presentando il 12 novembre il documento con cui impugnano la sentenza contro il muratore di Mapello.
Massimo Giuseppe Bossetti era stato condannato all’ergastolo lo scorso primo luglio per l’omicidio di Yara Gambirasio, 13 anni, scomparsa da Brembate di Sopra il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa esattamente tre mesi dopo in un campo a Chignolo d’Isola, a pochi chilometri di distanza.
Gli avvocati di Bossetti, con questo ricorso in appello, contestano la validità del Dna trovato sugli slip e sui leggins della ragazza e che costituisce la prova principale a carico del muratore bergamasco che continua a dichiararsi innocente.
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Anche l’accusa ha impugnato la sentenza, per la precisione nella parte in cui si assolveva Bossetti dall’accusa di calunnia ai danni di un suo collega verso il quale avrebbe cercato di sviare le indagini.
Bossetti – lo ricordiamo – è in carcere dal 16 giugno del 2014 e fu proprio la corrispondenza tra il Dna trovato sul corpo della vittima e il suo a determinare il suo arresto. Il processo d’appello di svolgerà davanti ai giudici di Brescia.
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