Secondo quanto si apprende da fonti locali, una forte esplosione si sarebbe verificata all’aeroporto di Aden, in Yemen, causando almeno 22 morti e più di una sessantina di feriti. Nello scalo, dove era appena atterrato un volo con a bordo i membri del nuovo governo, a seguito dello scoppio si è anche aperta una sparatoria.
I membri del governo illesi
Il bollettino rilasciato dalle autorità mediche locali per il momento è provvisorio, ma i media locali riportano la notizia che nessuno dei ministri sarebbe rimasto coinvolto nell’attacco.
Al-Hadath Tv stava trasmettendo in diretta al momento della prima esplosione, mentre sui social network sono state diffuse le immagini del cratere causato dalla deflagrazione.
L’emittente televisiva al Arabiya riferisce invece che tutti membri del gabinetto presenti al momento dell’esplosione, tra i quali il primo ministro Maeen Abdulmalik e l’ambasciatore saudita in Yemen Mohammad Said al-Jaber, sono Tati tratti in salvo e trasferiti tempestivamente presso il palazzo presidenziale di Aden.
Il governo di coalizione appena formato in Yemen
Appena poco più di dieci giorni fa, il 18 dicembre, la coalizione a guida saudita, impegnata nell’opposizione armata ai ribelli filo-iraniani Huthi in Yemen, aveva annunciato la firma di un accordo tra il presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi e i separatisti del Sud del Paese, per formare un governo di coalizione.
Martin Griffiths, inviato speciale Onu per lo Yemen, ha definito l’evento un “inaccettabile atto di violenza che ci ricorda l’importanza di riportare lo Yemen sul percorso della pace“, aggiungendo poi: “Auguro al governo la forza di affrontare i difficili compiti che ha davanti a sè“.