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C’era grandissima attesa per l’anteprima al Festival di Cannes 2015 di Youth – La Giovinezza, ma le recensioni dei principali organi d’informazione italiani e stranieri non sono riuscite a chiarire del tutto le idee sul nuovo film di Paolo Sorrentino: capolavoro assoluto, capace di eguagliare o addirittura superare la magnificenza di La Grande Bellezza (Oscar e Golden Globe come miglior film straniero), o involucro abbagliante ma vuoto? Nel frattempo il pubblico sta mettendo tutti d’accordo poiché nel primo giorno di proiezione nelle sale italiane la pellicola è risultata la più vista in assoluto davanti a Mad Max: Fury Road e a Il Racconto dei Racconti.
Vediamo dunque cosa hanno scritto i giornali italiani a proposito di Youth – La Giovinezza. Per Repubblica si è scomodato addirittura il 91enne fondatore Eugenio Scalfari, attratto dal tema del film che pur intitolandosi La Giovinezza in realtà riguarda la vecchiaia, che lo ha promosso a pieni voti definendolo ‘un bel film, vivace e profondo‘, mentre su La Stampa l’inviata Fulvia Caprara gli ha dato un ottimo voto, 9, accompagnandolo dal seguente giudizio: ‘Ogni immagine è un’invenzione straordinaria, ogni dialogo contiene il senso preciso della visione del regista. Sicuramente ambizioso e magniloquente, La Giovinezza, come La Grande Bellezza, è destinato a scatenare grandi odi e grandi passioni‘.
Meno generoso Il Messaggero a firma di Fabio Ferzetti, secondo cui Youth è ‘un film fatto per piacere al più ampio pubblico possibile, ma che difficilmente conquisterà chi ama e conosce Sorrentino dai tempi de L’Uomo in Più‘. Non del tutto convinto anche Stenio Solinas de Il Giornale, per il quale ‘Youth – La Giovinezza è come al solito di grande perfezione formale, un’estetica raffinata e sicura che la fotografia di Luca Bigazzi esalta da par suo […] È però il sottofondo, il tema di Youth, a essere fragile, e non basta una citazione di Novalis o di Stravinsky a coprire una sceneggiatura incerta fra i guasti della vecchiaia e una giovinezza resa solo per antitesi‘.
Infine, per chiudere con la stampa italiana, il critico Marco Giusti su Dagospia: ‘I personaggi del film funzionano benissimo e sarà impossibile non riconoscere l’incredibile talento di Michael Caine (che Giusti vorrebbe premiato come miglior attore della rassegna, ndr), ma allo stesso tempo ci sono momenti che forse era meglio evitare […] Alla fine è un film che ci farà parlare per mesi e quindi meglio così, con delle scelte musicali veramente buone, ma è un po’ incompleto‘.
Per quanto riguarda invece la stampa estera, il critico Peter Bradshaw del Guardian ha giudicato Youth – La Giovinezza una ‘opera minore‘, ‘più elegante che mai‘ ma in cui il regista poteva osare di più: ‘Il film ha una pallida eloquenza ed eleganza, ma c’è troppo sentimentalismo e un rimpianto macho-geriatricico poco interessante per il tempo perduto‘.
Sul prestigioso portale Mashable, invece, Jordan Hoffman lo ha definito ‘uno dei film più incredibili che vedrete quest’anno‘, anche se tutto il bello di Youth non riesce a nascondere il suo limite maggiore: personaggi poco realistici e conflitti improbabili. Interessante la recensione di Variety, decisiva per tastare l’opinione della critica americana, che ha parlato di ‘film più controverso visto in competizione finora‘ e di ‘opera di Sorrentino più delicata di sempre‘. E un decano dei critici statunitensi, Todd McCarthy, sull’Hollywood Reporter ha scritto che il film è ‘un’immersione a tutto corpo nei piaceri del cinema‘. Decisamente più acida Jessica Kiang di Indiewire, che ha descritto il film come ‘un lago infinito di belle fesserie‘.
Poi David Sexton dell’Evening Standard ha addirittura definito Youth ‘superiore a La Grande Bellezza e Le Conseguenze dell’Amore per inventiva, brio e intensità‘, mentre per il britannico Lee Marshall su Internazionale ‘Youth è grande cinema: resistere alla sua seduzione è un atto di masochismo, un tormento di Sant’Antonio‘.
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