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I cuccioli animali ispirano da sempre tenerezza, ma il caso di Yuka è un po’ più particolare del solito: lei è infatti un cucciolo femmina di mammut risalente a 38mila anni fa. Morta in età giovane, il corpo di Yuka, ritrovato nel 2010 tra i ghiacci della Yakutia, una regione particolarmente impervia della Russia, è stato esposto a Mosca in questi giorni, attirando inevitabilmente la curiosità tanto dei media internazionali quanto dei semplici cittadini, accorsi ad ammirare questa meraviglia della Natura rimasta perfettamente conservata dai ghiacci. Non si tratta del primo avvenimento del genere, poiché qualche anno fa venne mostrato ad Hong Kong il corpo di Lyuba, un’altra femmina di mammut di addirittura 42mila anni.
La differenza rispetto ad altri eccezionali ritrovamenti è che, grazie al freddo intenso che caratterizza questi territori, i tessuti molli e la pelliccia di Yuka si sono preservati in maniera stupefacente, tanto che si può tranquillamente considerare l’esemplare meglio conservato che sia mai stato scoperto. Resti di mammut, antenati degli odierni elefanti vissuti nell’era Pliocene, sono stati ritrovati negli anni in Europa, Africa, Asia e Nordamerica, ma in particolare a Mosca si sono concentrati gli sforzi e gli interessi della scienza, soprattutto di un pool di esperti russi e giapponesi che da tempo vorrebbero clonare l’animale. Gli esiti finora sono stati infruttuosi, ma è possibile che con la scoperta di Yuka il progetto possa tornare in auge.
Di certo i ricercatori studieranno il corpo e il codice genetico di Yuka, le cui ferite riscontrate sul suo corpo fanno immaginare una vita piuttosto breve e caratterizzata da un vano tentativo di sopravvivenza: la femmina sarebbe stata vittima di un predatore, o più probabilmente è morta per mano dell’uomo. Accantonando le congetture circa i motivi della sua prematura dipartita, resta lo spettacolo di un ritrovamento davvero unico nel suo genere, tanto che gli esponenti dell’Accademia delle Scienze russa hanno deciso di condividere con il pubblico la meraviglia di un corpo così miracolosamente be conservato, esponendolo nel centro di Mosca. Nella nostra fotogallery potete dare un’occhiata alla povera Yuka, che ha vissuto una vita così breve, e a cui il tempo e i ghiacci hanno fatto dono di un’eternità corporea, conservandola intatta per millenni, fino ai nostri giorni.
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