Lo Spid non verrà rimpiazzato dal sistema Cie come inizialmente si pensava, ma il ministro Zangrillo vuole migliorarlo.
È stato proprio lui a “salvare” l’identità elettronica e in merito a questa decisione ha riferito che c’è bisogno di un miglioramento e ha anche annunciato l’introduzione di un wallet digitale che conterrà tutti i documenti del cittadino.
Pochi giorni fa ci eravamo occupati dello Spid, infatti il governo aveva deciso di metterlo da parte per dare più spazio alla carta di identità elettronica.
La notizia era partita dalle parole del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, che aveva spiegato di voler procedere per avere una sola identità digitale, migrando verso il Cie.
L’intenzione era insomma quella di fare chiarezza, eliminando man mano lo Spid in modo che gli italiani non facessero confusione.
Ora c’è una rettifica, infatti il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha posto fine alla polemica dichiarando che lo Spid rimarrà ed è un patrimonio da salvaguardare, tuttavia c’è bisogno di un miglioramento.
“bisogna adeguare e armonizzare i sistemi di identità pubblica”
ha detto parlando in un’intervista alla Stampa. Poi ha aggiunto che non si può chiedere ai cittadini di costruire rapporti con la pubblica amministrazione e poi eliminarli del tutto.
Le parole di Butti avevano gettato scompiglio perché sebbene il suo scopo fosse quello di semplificare l’esperienza digitale delle persone, molte si sono dette subito contrarie ad abolire un sistema che dopo mesi di problemi, era diventato gestibile.
Sono più di 33 milioni gli italiani che ad oggi lo utilizzano e per questo motivo Zangrillo vuole difendere lo Spid smentendo le parole di Butti ma precisando alcuni punti.
Ricordando che lo Spid è il sistema più diffuso perché consente di accedere velocemente a molti servizi online, il ministro ha sottolineato che devono essere apportate delle migliorie. La sua linea sembra essere condivisa da tutto il governo.
Per quanto riguarda la possibile evoluzione, il ministro ha dichiarato che:
“superare l’assetto attuale è possibile. il sistema va migliorato ed è nostro dovere farlo, ampliando e semplificando i servizi digitali per i cittadini”.
Lo Spid, così come il sistema Cie, è veloce, nella maggior parte senza costi di attivazione ma soprattutto altamente sicuro, per questo va tutelato e un passo avanti verso la semplificazione di cui parla Zangrillo, è costituito dalla creazione di un wallet che raccoglierà tutti i documenti del cittadino.
Tra le novità previste dal nuovo regolamento europeo questa è la più importante infatti tale portafoglio servirà per far confluire tutte le informazioni, dal certificato di nascita al passaporto e ancora, alla firma digitale.
Per raggiungere un obiettivo così ambizioso però c’è bisogno di fare alcuni interventi ma il primo ministro si dice fiducioso e convinto che il miglioramento dello Spid sia un obiettivo condiviso non solo all’interno del governo ma anche fra i cittadini.
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