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Zaniolo vuole a tutti i costi la Juventus, ma ai bianconeri serve davvero?

Nicolò Zaniolo è ancora al centro dei rumors di calciomercato: anche quest’anno il suo destino non pare essere certo, nonostante il trasferimento al Galatasaray a gennaio abbia dato i suoi frutti. È lo stesso calciatore a non dare sicurezze, anzi strizza l’occhio al possibile ritorno in Italia e in particolare alla Juventus. Rispetto a un anno fa, però, quando il pressing della Vecchia Signora era decisamente più concreto, diverse cose sono cambiate e non è affatto detto che i bianconeri decidano di presentare un’offerta per portare a Torino il ragazzo. Di fatto, però, lui non chiude la porta a nessuno.

Nicolò Zaniolo esulta con la maglia del Galatasaray dopo un gol – Nanopress.it

Le voci sul destino di Zaniolo sono ancora calde e ormai ci abbiamo fatto quasi l’abitudine quando arriva il calciomercato a pensare che qualcosa che lo riguardi finisca in prima pagina e colpisca l’attenzione pubblica. Il suo lungo addio alla Roma alla fine si è consumato circa sei mesi fa con destinazione Turchia. È stata l’occasione per riaffermarsi, per dimostrare quanto vale dopo una prima parte di stagione vissuta ai margini e senza incidere, alla fine è stata un’operazione di mercato che è servita un po’ a tutti. E, quindi, perché non andare avanti? Dal punto di vista del calciatore, che comunque ha lasciato una porta aperta in tutti i sensi come è giusto che sia, perché il richiamo dell’Italia e della Serie A resta quello più affascinante, probabilmente anche una grossa sfida da portare a termine una volte per tutte. Quella che banalmente si chiama esplosione di un talento e che lui a causa di infortuni, carattere e prestazioni altalenanti non ha mai davvero vissuto.

Zaniolo strizza ancora una volta l’occhio alla Juventus: il flirt è destinato a riprendere?

Alcuni amori ritornano, altri non sono mai realmente sbocciati, eppure tornano comunque. È un po’ la storia di Zaniolo e della Juventus che di avances se ne sono fatte fin troppe, hanno anche cercato di passare alle cose formali, ma non hanno mai trovato il tempismo e le condizioni giusti per far sì che un matrimonio perfetto sulla carta si celebrasse davvero. La stagione emblematica in tal senso è stata quella passata: il trequartista sembrava al punto di rottura con la Roma, anche se i giallorossi si sono sempre guardati bene dal far passare quel messaggio. I capitolini hanno semplicemente fatto intendere che alla cifra giusta sarebbe andato via, ma alzando l’asticella fino ai 40 milioni di euro. Troppi per tutti i club interessati, visto che anche il Milan è stato a lungo sul calciatore, prima di alzare bandiera bianca e puntare tutte le sue fiches su Charles De Ketelaere. Che poi, fino a questo momento, non si è rivelata una scelta così corretta.

Il problema è che a quelle cifre non ci è mai davvero arrivato nessuno, soprattutto perché dopo l’infortunio Zaniolo ha dimostrato di non riuscire a trovare la continuità tecnica e tattica che aveva caratterizzato i suoi primi anni di carriera in giallorosso. Soprattutto la sua incisività sotto porta è diminuita drasticamente, in generale lo spunto in dribbling che ha barattato con una fisicità molto più evidente, ma che non sempre dà i frutti sperati in campo. Fatto sta che l’estete è terminata con tanto fumo e niente arrosto: una permanenza alla Roma che è stata decisamente scomoda per tutti, innanzitutto per il ragazzo che probabilmente, sotto il profilo mentale, si era già calato in una nuova sfida e nel volersi mettere alle spalle tutto ciò che gli era successo nella capitale. In più, la sua casella era stata coperta in un certo senso dall’arrivo di Paulo Dybala in giallorosso. È vero, le caratteristiche sono diverse, ma la convivenza con i vari Lorenzo Pellegrini, Tammy Abraham e Andrea Belotti sembra in partenza complicata. José Mourinho ha provato a non renderla tale arretrando il raggio d’azione del suo capitano, però alla fine una vera e propria quadratura definitiva non c’è mai stata.

Nicolò Zaniolo impegnato in campo con la maglia della Roma, sua ex squadra – Nanopress.it

Altro giro, altra corsa, anche dopo qualche difficoltà ambientale di troppo, gennaio sembra il momento giusto per dire addio e le big italiane continuano a restare sullo sfondo. Sempre le stesse, dal bianco al rosso e con il nero in comune. A spuntarla, però, è il club più concreto, quel Galatasaray che magari non offrirà le competizioni dei club più blasonati, ma ha una tifoseria stupenda e un affetto, che poi è amore incondizionato, che trasuda nitidamente in ogni partita e in ogni competizione giocata dai giallorossi. Altra nota a favore è che negli anni prima sono stati veramente tanti i calciatori del campionato italiano a sbarcare in Turchia, per ultimi anche Dries Mertens e Mauro Icardi, non proprio due qualsiasi. Tutti questi fattori, ma soprattutto la voglia di tornare a essere grande protagonista, convincono Zaniolo a dire di sì e a iniziare una nuova avventura che sembrava fondamentale per la sua carriera. Alla riprova dei fatti, non si è trattata affatto di una scelta sbagliata, perché, a parte il titolo di squadra, il centrocampista offensivo è riuscito a offrire ottime prestazioni e a realizzare anche cinque reti in tutto, che non sono affatto poche se paragonate a quelle che era riuscito a concretizzare con la maglia della Roma.

Ora il talento ex Inter non può che guardare al futuro con maggiore consapevolezza delle sue qualità e imporsi come trascinatore del suo attuale club che comunque sta portando avanti un progetto che lo vede abbastanza centrale nelle dinamiche di squadra. Nell’intervista rilasciata oggi a “La Gazzetta dello Sport”, Zaniolo precisa subito la volontà di fare bene e di presentarsi al top della forma ai primi appuntamenti della prossima stagione: “Voglio arrivare in forma ai preliminari di fine luglio con il Galatasaray. A Istanbul mi trovo bene e gioco la Champions League. Poi se entro fine agosto dovesse arrivare una buona occasione per il Galatasaray e per me la prenderemo in considerazione”.

Una presa di posizione importante, ma ben sappiamo che il calciomercato non lascia tranquillo nessuno e, quindi, quella porticina lasciata aperta per l’addio non può affatto essere sottovalutata. Oltre alla Juventus, infatti, un leitmotiv sullo sfondo di cui neppure l’attaccante vuole liberarsi, ci sono state diverse voci sul possibile inserimento di Milan e Fiorentina. I rossoneri sono in un momento di profondo restyling sia a centrocampo, sia sulla trequarti. Dopo una stagione in cui Junior Messias e Alexis Saelemaekers si sono alternati, ma non hanno dato di certo il massimo, Zaniolo potrebbe essere particolarmente utile largo a destra nel 4-2-3-1, ma potrebbe prendere anche il posto di Brahim Diaz, ufficialmente tornato al Real Madrid. È anche vero che per il Diavolo non rappresenta affatto la prima scelta alla riprova dei fatti: da settimane si parla del possibile approdo di Arda Guler in rossonero, a proposito di Turchia e di talento, e comunque la trattativa per Christian Pulisic sta andando avanti bene, in attesa che le discrepanze tra le valutazioni di Chelsea e Milan vengano colmate.

La Fiorentina, invece, è un’ipotesi che potrebbe attrarre meno il ragazzo, ma Vincenzo Italiano potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nella carriera di Zaniolo, mettendolo al centro del gioco, defilato sulla destra, ma con la licenza di accentrarsi, in un contesto iper offensivo e in cui gli attaccanti vengono particolarmente valorizzati. A domanda secca, però, Zaniolo ha comunque posto particolare enfasi sul trasferimento in bianconero, facendo intendere che resta la sua prima scelta: “La Juventus resta il suo sogno anche senza Champions League? Sono aperto a tutto. A partire dalla possibilità di non muovermi e restare al Galatasaray, dove mi trovo alla grande. Sì, la Juve è la Juve, anche senza Champions o coppe internazionali. Io da ragazzino ho sempre tifato per i bianconeri, il mio idolo era Pogba. Giocare nella Juve mi farebbe piacere. Parliamo di un grande club. Ripeto: se ci sarà l’opportunità che renda felici tutti e tre – il Galatasaray, io e la Juve – ben venga. Altrimenti sto benissimo in Turchia. Non mi creo aspettative, comunque vada andrà bene”. Una situazione win win che di sicuro tranquillizza il ragazzo sul suo futuro, soprattutto non gli mette sulle spalle la pressione di dover per forza cambiare ancora entro la fine di agosto.

Zaniolo con la maglia della Nazionale italiana – Nanopress.it

A distanza di mesi comunque il calciatore non guarda con amarezza o rancore al suo passato nella capitale, anzi ne parla anche con una certa dose di affetto: “Roma è stato un momento importante della mia vita, con pagine bellissime e altre un po’ meno, e sarò grato in eterno a tutti i tifosi. Il mio augurio è che la Roma possa vincere tanto nelle prossime stagioni. Sono stati anni belli. Mi mancano i pranzi al ristorante la Locanda, che era diventata un po’ la mia seconda famiglia”.

Il rapporto con Mourinho è stato un tema caldo per mesi alla Roma. In realtà, Zaniolo ha solo belle parole per lo Special One e non le tiene per sé: “No, non l’ho più sentito. Però so che Mourinho mi vuole bene, chiede sempre di me a Sergio Olivera, mio compagno al Galatasaray. Sarò sempre grato a Mou”. E non può evitare di raccontare un aneddoto tra lui e lo Special One: “L’anno scorso, prima della partita contro l’Empoli, ero un po’ giù di morale perché non segnavo da cinque o sei partite. Mourinho mi ha preso da parte e mi ha detto: “Nicolò, stai sereno. Oggi segni”. E così è stato. Mourinho vede sempre tutto prima, è incredibile. È un allenatore top, speciale. Uno che ti stimola sempre”. In ogni caso, per come sono andate le cose in passato, Zaniolo può dire di non avere alcun rimpianto e, anzi, è pronto a dare al massimo in futuro per far sì di concretizzare quel progetto di calciatore di cui l’Italia ha bisogno e di cui tutti parlano un gran bene: “No, perché io credo molto nel destino. Mi piace guardare avanti, non indietro. Da oggi si pensa al Galatasaray e ai preliminari di Champions League”.

Si pensa al Galatasaray, ma con una postilla sul futuro che resta chiara all’orizzonte. E se da un lato la posizione del ragazzo è piuttosto chiara, lo stesso non si può dire della Juventus, che resta, come confermato dall’attaccante, il suo sogno più grande. Se un anno fa, complice l’addio di Paulo Dybala, sulla trequarti c’era la sensazione che servisse qualcuno con le sue caratteristiche, ora la forma che sta prendendo la Vecchia Signora è piuttosto diversa. La difesa a tre non sembra più essere un argomento di discussione, si ripartirà da quello e lo certifica anche l’arrivo di Timothy Weah che sembra l’uomo ideale per sostituire Juan Cuadrado come esterno a tutta fascia. Per il resto, gli altri ruoli nello scacchiere offensivo della Juventus sembrano coperti, allo stato attuale delle cose. Arkadiusz Milik è stato trattenuto e pagato, rappresenta una certezza come prima e come seconda punta, soprattutto quel calciatore che anche a partita in corso sa come fare male ai diretti avversari.

Un discorso simile può essere fatto per Moise Kean. Di lui spesso si è parlato tanto per i comportamenti e per le prestazioni, anche con un po’di severità di troppo. In realtà, ad Allegri piace e non poco, su di lui ha puntato tanto, anche in partite cruciali e ottenendo delle risposte comunque importanti e gol essenziali. È vero, i margini di crescita sono ancora importanti, soprattutto sotto il profilo della continuità, ma la Juventus ha deciso di puntare forte su di lui e non si tirerà indietro, anche per ragioni economiche.

Se si considera che, almeno attualmente, gli altri due posti sono blindati da Federico Chiesa e Dusan Vlahovic, i margini di manovra per pensare all’arrivo di Zaniolo sono ben pochi. L’esterno d’attacco ex Fiorentina, nonostante gli alti e bassi che sono normali dopo un infortunio lungo e complicato, rappresenta una certezza per il destino bianconero e quello della nazionale italiana. Ha una qualità che tutti gli altri in rosa non hanno: punta dritto l’avversario e la porta, scardina anche le difese più abbottonate e alla fine può decidere le partite da un momento all’altro con assist o soluzioni personali. La prossima per lui dovrebbe essere la stagione della consacrazione, ma è chiaro che se dovesse arrivare un’offerta imperdibile per lui e per il suo club, entrambe le parti la terrebbero in considerazione. La richiesta è quella che spetta a un top player e cioè 60-70 milioni di euro, ma alcuni club potrebbero presto entrare nell’ordine di idee di considerare di pagarla. Negli ultimi giorni, si è parlato a più riprese di un affondo da parte del Newcastle a marchio saudita o di altri club di Premier League che sono particolarmente interessati al calciatore e in cui lui potrebbe sentirsi a suo agio per lo stile di gioco che hanno in Inghilterra e che si adatta alle sue caratteristiche. Allo stesso tempo, resta alla finestra anche il Bayern Monaco che ha bisogno di un calciatore di quel tipo e che da anni segue le prestazioni di Chiesa, pronto a scommettere su un talento con quelle qualità.

Federico Chiesa sorridente con la maglia della Juventus – Nanopress.it

Nel caso in cui l’italiano dovesse partire, a quel punto Zaniolo potrebbe nuovamente entrare nel mirino della Juventus e stavolta con molte più chance che l’operazione vada a buon fine, anche perché a quel punto i bianconeri avrebbero i fondi necessari per arrivare a tesserare l’ex Roma e soddisfare anche le richieste del Galatasaray. Un altro capitolo che andrà valutato, ma probabilmente è l’ultimo della lista, è quello relativo Dusan Vlahovic. Il serbo è stato pagato tanto, ma non ha reso secondo le aspettative. L’ex Fiorentina non sembra particolarmente adatto al gioco di Allegri, è implacabile negli ultimi metri, ma non è esattamente il calciatore ideale per ripartire in contropiede o per trascinare la manovra offensiva della squadra con tanto spazio davanti. I gol, almeno nel numero che ci si aspettava, sono mancati anche a causa della pubalgia che ha tenuto ai box per troppo tempo un attaccante dalle qualità indubbie, ma che anche mentalmente sembra soffrire troppo le pressioni create dal dover andare in rete per forza e con continuità. La Juventus è comunque conscia di aver acquistato un prospetto di calciatore meraviglioso, capace di fare la differenza sia nell’uno contro uno, sia a maggior ragione in area di rigore e con un mancino formidabile, che non è affatto semplice da trovare in circolazione per attaccanti che occupano la sua stessa posizione di campo.

È chiaro che, dopo una stagione non vissuta secondo le aspettative, non sono tanti i club che attualmente sono disposti a puntare su di lui e anche Bayern Monaco e Manchester United, inizialmente le principali candidate ad acquistare il suo cartellino, si sono fatte da parte per puntare su altri profili, almeno per il momento. È il caso di Harry Kane per cui i bavaresi hanno già presentato un’offerta ufficiale da 75 milioni di euro e per cui sono nell’ordine di idee di concludere nel miglior modo possibile con il Tottenham, risolvendo una volta per tutte la mancanza di peso offensivo dopo l’addio di Robert Lewandowski la scorsa estate e con destinazione Barcellona. Insomma, il calciomercato è ancora lungo, ma Vlahovic sta andando nella direzione di restare alla Juventus, inibendo però i possibili investimenti su altri profili. Anche se, alla fine, invece, l’offerta giusta dovesse arrivare, è probabile che Allegri e la sua dirigenza si orientino in ogni caso verso l’acquisto di un’altra prima punta e, in questo caso, il primo della lista sarebbe ancora Rasmus Hojlund, un talento che resta nell’ottica anche dei Red Devils e che vale già 45-50 milioni di euro, a proposito di valutazioni astronomiche.

I margini per il ritorno in Italia e a Torino, sponda bianconera, di Zaniolo, quindi, restano ben pochi, ma l’affare comunque affascina tanti. Vederlo nel club più titolato in Italia tra i club italiani sarebbe l’opportunità che lui aspetta da tutta la carriera e la sensazione è che la Juventus saprebbe come limitare quelle intemperanze mentali che a lungo hanno fatto discutere e hanno limitato la sua carriera. Un matrimonio che, se non sarà quest’anno, alla lunga è pronto a consumarsi e di cui si sta parlando con sempre più insistenza nelle ultime ore, dividendo di fatto i tifosi. Perché, come per tutte le grandi operazioni, è giusto che si discuta, che si facciano le valutazioni del caso, ma poi, se si va a dama, ci si possono godere anche i migliori talenti in circolazione. E il talento di Zaniolo non lo può smentire nessuno. Su Twitter sono in tanti che vedono già con entusiasmo alla possibile operazione, ma tanti altri invece la sconsigliano fermamente.

Per chi si domandasse, invece, se la Juventus possa impostare Zaniolo come mezzala pura, un po’ come alle prime fasi della sua carriera quando nella primavera dell’Inter riusciva ad andare in rete con continuità e a fare la differenza con tanto campo in avanti da attaccare, è molto complicato che il calciatore possa fare un percorso che lo riporti diversi metri all’indietro. È più probabile il contrario e cioè che venga impostato sempre più come una seconda punta pura, esattamente come ha fatto Mancini in nazionale. In quella posizione, può creare la superiorità numerica negli ultimi metri, ma anche sfruttare la fisicità che ormai è parte integrante del suo gioco, oltre a un tiro che resta letale.

Nel caso in cui Allegri, che spesso ci ha abituato a delle vere e proprie trasformazioni tattiche, voglia davvero cambiare il chip del calciatore, anche in quel caso non troverebbe proprio la strada libera. Anzi, probabilmente è il reparto in cui la Juventus ha meno bisogno ora come ora e comunque con altre priorità all’orizzonte.

Partendo dalle ultime notizie, la Juventus ha completato ufficialmente il rinnovo di Adrien Rabiot che due giorni fa ha firmato un accordo per un altro anno con il club bianconero. Tutti soddisfatti, quindi, sia il calciatore sia il club torinesi, soprattutto perché nel recente passato la trattativa sembrava tutt’altro che semplice per trattenere uno dei migliori calciatori dell’ultima stagione. Il colpo è importante, quindi, per la Vecchia Signora, ma potrebbe non essere finita qui per il reparto cruciale nel gioco di Allegri. La campagna acquisti è appena iniziata e gli obiettivi in lizza sono ancora tanti, in particolare quel Sergej Milinkovic-Savic che da diverse stagioni viene accostato al club bianconero, ma alla fine non è mai arrivato. Almeno per il momento.

A Torino è ora di pensare al futuro, lo ribadiamo, e anche per la mediana. Vale un po’ per tutti, dato che è giugno, in tanti sono in vacanza ed è tempo di pensare alla prossima stagione. Sì, ma allo stesso tempo alcuni acquisti o conferme è necessario concluderli ora per presentarsi al meglio ai battenti dell’anno prossimo dove si potrebbe giocare la Conference League oppure no, ma comunque Allegri e i suoi ragazzi punteranno dritti verso lo scudetto. E per vincere comunque un reparto essenziale, probabilmente quello decisivo, resta il centrocampo. Nelle ultime stagioni, qualcosa non ha funzionato in tal senso, un po’ per i tanti acquisti sbagliati che si sono succeduti da quelle parti, un po’ perché la quadratura totale non è mai stata così nitida. Parliamo di calciatori come Zakaria, Arthur, McKennie, poi anche Paredes per restare a nomi un po’ più recenti. La lista purtroppo è lunga, ma è stata compensata da giovani che ora danno davvero la sensazione di poter rappresentare il presente e il futuro del club, dal punto di vista tecnico prima ancora che economico. Poi c’è anche Paul Pogba che di questa squadra doveva essere la stella e il trascinatore, ma a causa degli infortuni e di qualche scelta sbagliata è finito ai margini con il bollino di flop impresso sopra. Rabiot è la stella, il trascinatore, l’inamovibile e il fedelissimo dell’allenatore. Per questo, la sua permanenza è cruciale per il destino del club.

Rabiot ha scelto di restare alla Juventus per il cuore, ma non solo. E ora il super centrocampo non è utopia

Tutto è bene quel che finisce bene. Vale soprattutto, in questo caso, per la storia d’odio (sportivo) e poi d’amore tra il centrocampista francese e la Juventus. Sì, perché in extremis e a pochi giorni dalla scadenza ufficiale del contratto l’ex PSG ha scelto di non cambiare, di confermarsi nel cuore del gioco della squadra con più scudetti in Italia, anche a costo di non giocare la prossima edizione della Champions League e forse neppure la Conference League, se alla fine la UEFA dovesse decidere di escluderla. È finita bene, quindi, un po’ per tutte le parti in cause che sono state accontentate.

Adrien Rabiot in fase di copertura in una partita contro il Milan – Nanopress.it

Nella giornata di ieri, il club bianconero ha pubblicato il comunicato ufficiale con cui ha annunciato l’accordo per un altro anno con il Duca, come lo chiamano a Torino e anche in patria. Ecco cosa si può leggere: “Adrien rinnova fino al 30 giugno 2024 ed è pronto a vivere ancora emozioni con la maglia bianconera. La storia non è finita, abbiamo ancora strade da percorrere fianco a fianco e siamo pronti a continuare a correre insieme verso i nostri obiettivi. Congratulazioni, Adrien!”.

E inevitabilmente, senza andare troppo lontano, sono arrivate anche le parole del calciatore che non ha potuto nascondere la felicità per quanto è stato stipulato: “Ciao a tutti i tifosi bianconeri, sono felice e orgoglioso di potervi confermare che sarò un calciatore della Juventus anche nella prossima stagione – parte subito così il messaggio che il calciatore ha riservato per i suoi tifosi -. La scelta arriva dal cuore, sono legato tantissimo a questi colori e a questa maglia e la Juventus per me è casa: qui sono cresciuto e migliorato in campo e come uomo, non vedo l’ora di iniziare una nuova stagione, come promesso l’obiettivo è dare sempre il 100% per la Juventus e i tifosi voi tutti”. E come succede quasi sempre dopo un rinnovo di contratto, non mancano neppure gli auspici per il futuro insieme: “Vorrei condividere tanti sorrisi e successi con voi – dice l’ex PSG – e indossare questa maglia è responsabilità e privilegio: sono pronto a continuare questa bellissima avventura. Fino alla fine, forza Juventus”.

Insomma, tanto tuonò che non piovve, dato che per mesi si è parlato del possibile addio del francese e della corte spietate della big internazionale. Si sono sprecati i rumors sul Barcellona che poi è piombata su altri obiettivi probabilmente più adatti al gioco di Xavi e comunque ha delle scadenze economiche che in questo momento stanno rallentando non poco il calciomercato. Il pressing più concreto è stato quello del Manchester United e anche quello che probabilmente ha incuriosito di più Rabiot. Alla lunga, però, i Red Devils hanno deciso di non soddisfare le richieste di ingaggio del calciatore e di sua madre Veronique, pari a 10 milioni netti a stagione più le commissioni per gli agenti. Troppo secondo gli inglesi e allora l’ha spuntata la Juventus che ha offerto 7 milioni a stagione pronti ad arrivare a 8 con i bonus. Un lieto fine che fa felice soprattutto Allegri che sull’ex PSG ci ha lavorato e tanto in passato per far sì che diventasse il calciatore letale che è oggi.

Dai ritmi lenti, compassati e dall’allergia al gol del primo periodo, Rabiot è passato ad avere un gioco molto più verticale, fatto di discese repentine, capacità di saltare avversari in dribbling e creare continuamente palle gol a vantaggio dei suoi. Il dato che spicca di più agli occhi nell’evoluzione del francese è quello delle reti: sono state otto in Serie A e una in Europa League. Per nulla male, soprattutto se si confronta con il bottino degli anni passati. La maniera in cui il Duca è riuscito a realizzarle poi è ancora più importante. Con i suoi inserimenti continui in area di rigore e la fisicità che si ritrova naturalmente è un’arma importantissima per Allegri sia per i colpi di testa, sia quando si aggira nei pressi dell’area di rigore, rigorosamente in corsa, con un mancino decisamente importante.

Rabiot non ha perso colpi neanche in fase difensiva, anzi si esalta quando può restare basso, sfruttare le sue caratteristiche in copertura, quelle da mediano puro, e poi può ribaltare il fronte dell’azione per tentare di lanciare i contropiede tipici del gioco bianconero. Insomma, interrompere proprio adesso sul più bello il matrimonio con la Juventus non sarebbe stata una buona idea da nessun punto di vista e soprattutto probabilmente non avrebbe giovato neppure alla carriera del Duca. Sarà lui a essere il perno del nuovo corso bianconero che vivrà di fatto un anno zero e in cui ci si aspetta che molti giovani arrivino alla loro consacrazione.

E per chi si chiedesse la ragione del rinnovo per un solo anno e avesse l’intenzione di screditare l’operazione, ci sono delle ragioni ben precise che potrebbero far vedere le cose in maniera diversa. Innanzitutto, quelle economiche, dato che in questa maniera la Juventus potrà usufruire ancora una volta del Decreto Crescita, ma solo per un’altra stagione, la quinta di Rabiot a Torino. Prolungare solo per un anno è quindi una forma di risparmio non indifferente per le casse societarie, poi si valuterà con calma il da farsi. È vero, l’alternativa poteva essere blindare del tutto il francese e poi cederlo l’anno successivo a cifre decisamente alte per il cartellino. In questa maniera, il guadagno sarebbe stato sicuramente di più, ma anche il calciatore ha la sensazione di avere maggiormente in mano il suo futuro. Questo, in realtà, è il lato negativo, dato che nella prossima primavera l’entourage del ragazzo potrebbe decidere essenzialmente di tirare ancora verso l’alto le richieste contrattuali o dare priorità agli affondi dall’estero che potrebbero rivelarsi in numero molto più significativo. C’è comunque tempo per valutare man mano la situazione e comportarsi di conseguenza.

Non sarà il solo, però, perché intanto il calciomercato va avanti e non è affatto detto che il club bianconero non decida di investire ancora in quella posizione alla ricerca di un profilo adatto per innalzare ulteriormente la qualità dalla metà campo in su. E non dovrà essere per forza Zaniolo, piuttosto un interprete che da anni occupa quella posizione e sa come capitalizzare al massimo il suo arrivo a Torino. È inutile nascondere che il talento su cui la dirigenza ha messo gli occhi da più tempo è quello di Sergej Milinkovic-Savic. Il serbo ha dimostrato nel corso degli anni alla Lazio di essere certamente uno dei calciatori migliori del nostro campionato. Le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con quelle richieste dalla Serie A. Sa impostare l’azione, coprire e soprattutto è letale nell’ultimo passaggio, quando si tratta di scavalcare le linee avversarie e mandare in porta i compagni o di arrivare al tiro, che di solito gli riesce particolarmente bene, come la conclusione aerea che è ancora uno dei pezzi più forti del suo repertorio.

Insomma, un calciatore del genere farebbe comodo un po’ a tutti dalle nostre parti e la Juventus su di lui c’era da tempo, anche quando la valutazione del suo cartellino era ben più consistente. Ora le cose sono diverse: il serbo ha un contratto fino a giugno 2024 che non sembra avere alcuna intenzione di rinnovare e la Lazio non può più sparare altissimo per evitare di perderlo a zero. Le cifre richieste sono scese al di sotto dei 40 milioni di euro, ma con il passare delle settimane potrebbero calare ulteriormente, anche perché la volontà del calciatore potrebbe portarlo ad accettare una nuova sfida e non è detto che sia all’estero, anche perché di offerte concrete al momento non ce ne sono così tante.

Sergej Milinkovic-Savic in campo con la sua Lazio – Nanopress.it

La Juventus sotto questo punto di vista potrebbe avere la strada spianata per arrivare al calciatore, ma i tempi non sono ancora maturi affinché l’assalto decisivo avvenga. Probabilmente perché è cambiata la percezione che la Vecchia Signora ha nelle sue dinamiche di calciomercato: i torinesi prima vivevano l’affondo per il serbo come un’esigenza, un tassello fondamentale per cercare di alzare il livello complessivo della squadra. Ora non è più così, si tratta più che altro di un’opportunità che la dirigenza vorrebbe centrare. E anche il centrocampista che troverebbe in squadra interpreti come Filip Kostic e Dusan Vlahovic con cui gioca anche in nazionale.

A spingere per realizzare quest’aspirazione ci sono ovviamente anche i tifosi che gradiscono non poco il profilo del calciatore della Lazio e sognano da anni di vederlo con la maglia bianconera. Su Twitter, e da tanti mesi, se ne parla quasi in maniera ossessiva e anche nelle ultime ore sono arrivati molti placet a un’operazione che farebbe contenti molti supporters della Vecchia Signora.

Come avete avuto modo di vedere, quindi, la realtà è che molti tifosi nutrono dubbi più consistenti sulla reale ripresa di Pogba e non su quanto Milinkovic-Savic possa inserirsi al top nel contesto Juventus. Non è così semplice dargli torto dopo una stagione fatta di infortuni a raffica, scelte sbagliate, ricadute dilanianti e in cui la testa del calciatore sicuramente non l’ha aiutato a uscire dal loop negativo che già si era creato a Manchester, sponda United. In ogni caso, dopo il contratto firmato nella scorsa stagione, il francese resterà a Torino e Allegri spera che stavolta il matrimonio possa tornare a splendere come accadeva un tempo. Inoltre, dei segnali positivi stanno già arrivando. L’intenzione del centrocampista è ridursi le ferie in maniera tale da arrivare pronto alla preparazione e al top già nelle prime fasi della stagione. Mettersi fin dalla prima di campionato a disposizione di Allegri sarebbe un grosso vantaggio per il tecnico livornese che non ha mai nascosto di avere un rapporto speciale con il calciatore, anche perché l’ha lanciato agli inizi della sua carriera.

Inoltre, in tanti sostengono che il Polpo possa avere un ruolo per diverso sotto il profilo tattico nella prossima stagione. Come è successo spesso nel corso dell’ultima stagione, potrebbe essere spostato in una zona più calda e offensiva, direttamente dietro le punte, dove avrebbe licenza di saltare l’uomo e liberare il tiro, anziché curare la fase difensiva. Sono dinamiche che sicuramente andranno valutate durante il ritiro estivo, ma a maggior ragione sul campo, in cui comunque le alternative non mancano. La priorità del ragazzo ora deve essere stare bene, il resto verrà da sé.

La Juventus comunque si baserà anche sulle solide certezze e giovani di talento. In mediana, ad esempio, non si può far altro se non parlare bene di Manuel Locatelli. Parliamo di un calciatore che ora è arrivato al momento cruciale della sua carriera, nel vivo, e che alla riprova di una delle maggiori big del nostro campionato spesso ha risposto presenze, altre volte è calato a picco. L’ex Sassuolo, per cui la Vecchia Signora ha fatto un investimento importante, ci ha abituato a una continuità di prestazioni davvero importante e in cui fa tutto bene, ma non eccelle in nulla. Da mediano dà la sensazione di essere sacrificato, ma con al suo fianco calciatori di un certo spessore fisico e tecnico, può emergere la sua qualità nella gestione del pallone e dedicarsi soprattutto a quella.

Un discorso ben diverso va fatto per Nicolò Fagioli e Fabio Miretti. Nell’ultima stagione hanno avuto molto più spazio del previsto ed è anche merito loro che si sono fatti trovare quasi sempre pronti e hanno mostrato una qualità non facile da evidenziare in ragazzi della loro età e che sono cresciuti con il dna bianconero ben visibile in ogni loro mossa. Dal punto di vista tecnico, parliamo di due profili estremamente duttili, compatibili con diversi sistemi di gioco e capaci di ribaltare in qualsiasi momento la partita. Chi ha impressionato di più è l’ex Cremonese, un vero e proprio diamante grezzo che Allegri ha saputo affinare sempre di più e portare puntualmente a creare pericoli sul centrodestra o sulla trequarti con una buona dose di grinta e di abnegazione in fase difensiva. È vero, quest’anno ha avuto anche dei momenti difficili, come in occasione del match contro il Sassuolo, ed è uscito tra le lacrime, ma ha sempre saputo rialzarsi. Lo farà anche dopo il brutto infortunio alla clavicola che si è rimediato nella semifinale di Europa League contro il Siviglia: la Juventus non ha dubbi su di lui e ci punta forte per il futuro.

Lo stesso discorso vale per Miretti che Allegri ha elogiato pubblicamente in più occasioni e che probabilmente è ancora più adatto a svolgere il ruolo di mezzala pura, anche per controbilanciare tutto il talento dei suoi compagni di reparto, molto più portati ad avanzare rispetto a lui. Nonostante tutto il lavoro difensivo, però, è un pendolo che sa quando fermarsi, quando ragionare, quando coprire e quando avanzare per fare gol. Senza dimenticare i piedi buoni che ormai sono evidenti a tutti. Quando riuscirà a trovare maggiore continuità e un po’ di cattiveria in più negli ultimi metri, allora sboccerà definitivamente un calciatore a tratti incontenibile e sicuramente prezioso per il destino della Juventus.

Insomma, dopo avervi illustrato il quadro completo che la Juventus si trova a vivere dalla mediana in su, è chiaro che il posto per Zaniolo non c’è e al momento è anche difficile trovarlo. Come vi abbiamo scritto, l’unico fattore che potrebbe cambiare in maniera significativa le cose è l’addio di Chiesa. A quel punto, sì, le cose potrebbero mettersi in maniera completamente diversa e accontentare un calciatore che oggi ha ammesso senza troppe riserve di volere i colori bianconeri e prima o poi, la sensazione è questa, verrà accontentato.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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