Da ieri, giovedì 17 settembre, oltre 10 milioni di ucraini sono senza elettricità a causa dei missili lanciati dall’esercito russo che hanno colpito le strutture energetiche. Lo denuncia Zelensky in un discorso molto duro.
La guerra in Ucraina è arrivata al suo 268esimo giorno, un conflitto che si sperava breve ma che invece sta andando avanti incessantemente.
L’esercito russo non si arrende e continua a colpire infrastrutture importanti per il popolo, come denuncia il Presidente Zelensky. Ecco cosa ha detto ieri sera il leader ucraino.
Zelensky contro la Russia, i cittadini sono in difficoltà
Ieri sera, a seguito di un altro forte attacco in Ucraina da parte dell’esercito russo, il Presidente Zelensky ha tenuto un discorso, denunciando le condizioni critiche del suo paese.
Il leader ucraino, che dal primo giorno di guerra ha aggiornato costantemente tutto il mondo sulla situazione, ha annunciato che più di 10 milioni di cittadini sono senza elettricità.
Attualmente, più di 10 milioni di ucraini sono senza elettricità. Stiamo facendo di tutto per normalizzare la fornitura
Questo perché, come in molti avevano già captato, l‘esercito russo sta prendendo di mira le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, in particolare nelle regioni di Odessa, Vinnytsia, Sumy e Kiev.
Tante persone, quindi, sono rimaste al buio, subendo gravissimi disagi che si aggiungono a tutti quelli che la guerra sta portando con sé ormai da mesi.
Intanto, Papa Francesco continua a mandare messaggi di pace, affermando tramite un’intervista a La Stampa che secondo lui la pace in Ucraina è possibile, ma solo se tutti si impegnano a far tacere le armi.
Il pontefice conferma che il Vaticano è pronto a fare di tutto per porre fine a questo duro conflitto, facendo anche da mediatore tra i due Paesi.
Grande preoccupazione dell’AIEA per gli impianti nucleari
Nonostante i messaggi di pace mandati da Pontefice, la Russia di Vladimir Putin non sembra voler fare passi indietro.
Infatti, dall’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) arriva grande preoccupazione per gli impianti nucleari siti sia in Ucraina, come Zaporizhzhia, sia in Russia.
Proprio ieri, il consiglio dei governatori dell’ONU ha dichiarato questo allarme, proprio perché la Russia non ha voluto ascoltare i numerosi appelli che chiedevano il cessate il fuoco sugli impianti nucleari.
Questi, invece, sono stati attaccati duramente negli ultimi mesi, creando allarme a allerta per il pericolo che potrebbero causare.
L’AIEA ha chiaramente chiesto alla Russia di abbandonare le pretese, definite infondate, sulla centrale nucleare di Zaporzhzhia, la più grande d’Europa.
L’appello chiede di ritirare subito le truppe che l’hanno occupata, fermando tutte le azioni in corso contro il sito nucleare, per sventare una terribile tragedia, ancora più grave di quanto non sta già succedendo.
La fine della guerra è auspicata davvero da tutti e il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha affermato, in una conferenza stampa, che il conflitto in Ucraina potrebbe finire anche se non tutti i territori saranno liberati.
La sua affermazione arriva dopo quella di Mark Milley, capo di stato maggiore americano, che ha dichiarato la scarsa possiblità di riuscire a cacciare i russi da tutti i territori, soprattutto dalla Crimea.