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Zelensky ha chiesto un sottomarino scatenando l’ira di Putin

La guerra tra Russia e Ucraina è arrivata a un punto che appare quasi come di non ritorno, dato che, il continuo invio di forniture militari a zelensky che le impiega ovviamente nel difendere il territorio ucraino dall’invasione russa, stanno portando, secondo Putin, a un coinvolgimento diretto e in prima persona anche delle Nazioni occidentali e degli Stati Uniti. La richiesta continua di armi da parte del presidente ucraino è ritenuta dai vertici del Cremlino serata è una chiara comunicazione di voler continuare il conflitto in atto.

Portavoce del Cremlino Peskov – Nanopress.it

La situazione è precipitata, ulteriormente, nei giorni scorsi quando è stato discusso l’invio di tank e veicoli corazzati, richiesti in maniera specifica dalle autorità militari ucraine. la questione ha generato tensioni e discussioni anche all’interno dei vertici europei per non parlare ovviamente della reazione di Mosca che ritiene una partecipazione diretta alla guerra nel caso di ulteriore fornitura di armi. L’invio dei carri armati servirà alle forze ucraine per proteggersi dagli attacchi russi le ultime notizie emerse riguardanti per l’appunto il conflitto in Ucraina parlano di una rivelazione di Boris Johnson che ha rivelato, durante un’intervista,  che Mosca avrebbe voluto attaccare anche Londra, prima di iniziare il conflitto in Ucraina notizia che, però, è stata prontamente rifiutata dal Cremlino, il quale ritiene che siano soltanto calunnie. Nel frattempo l’Ucraina continua ad essere bombardata e la popolazione è davvero arrivata allo stremo dopo violenza estenuante e costante.

Si apprende inoltre che Zelensky ha avanzato la richiesta per poter avere un sommergibile e questo ha scatenato l’ira di Putin.

Le ultime richieste di Zelensky tra cui un sottomarino

La guerra tra Russia e Ucraina sta proseguendo e ha preso strade diverse rispetto al principio e le due Nazioni in contrasto si stanno preparando militarmente in maniera completa e molto sofisticata, il che fa presagire il prolungamento a tempo non definito del conflitto ma, soprattutto, la possibile, ormai quasi certa, escalation che vedrebbe gli alleati schierarsi da un lato e dall’altro è un conflitto globale inevitabile. Putin ha deciso di cambiare i vertici e militari e la sua strategia è quella di destabilizzare l’Ucraina, sotto molti ambiti, distruggendo il più possibile le risorse strategiche e riducendo la possibilità di resistenza sul territorio.

L’Ucraina ha chiesto e ricevuto numerosi equipaggiamenti militari, che porteranno la resistenza dell’esercito ucraino su un altro livello ma che, dall’altro lato, come ha già avvisato più volte Mosca potrebbero innescare il conflitto globale.

Il portavoce del Cremlino Peskov ha spiegato che la fornitura occidentale non fa altro che alimentare la tensione e la possibilità di una futura escalation del conflitto in ucraina.

Ha riferito inoltre in una telefonata con i giornalisti che Kiev:  “richiede sempre più armi”. Questi ovviamente dopo che il viceministro degli Esteri ucraino Melnyk ha invitato la Germania a inviare al suo Paese un sottomarino.

Peskov ha affermato che i paesi occidentali “incoraggiano queste richieste e professano la propria disponibilità a fornire tali armi“. Ha aggiunto:È una situazione senza uscita: porta a una significativa escalation, porta i paesi della NATO a essere sempre più coinvolti direttamente nel conflitto, ma non ha il potenziale per cambiare il corso degli eventi e non lo farà.” 

Zelensky ha chiesto all’Occidente che vengano fornite in maniera più rapida le armi richieste, mentre le forze russe stanno continuando con gli attacchi in prima linea vicino alle città orientali di di Bakhmut e Donetsk.

Parlando nel suo discorso serale di ieri, il presidente ucraino ha spiegato che la Russia ha intenzione e probabilmente spera di prolungare la guerra dato che si sta già dirigendo verso il traguardo annuale e e soprattutto spera di esaurire la capacità delle truppe ucraine che da oltre un anno stanno combattendo senza sosta per proteggere il loro paese.

Zelensky ha anche precisato che: “dobbiamo fare del tempo la nostra arma. Dobbiamo accelerare gli eventi, accelerare la fornitura e l’apertura di nuove opzioni di armi necessarie per L’Ucraina .” Il presidente ucraino ha poi avvisato che Mosca sta continuando a fare discorsi inerenti a “tentativi di sfondare la nostra difesa”.

La scorsa settimana, la Germania e gli Stati Uniti hanno deciso, dopo momenti di consultazione che hanno portato anche a scontri interni, di inviare carri armati standard occidentali in Ucraina, precisando che arriveranno nel Paese non prima di due mesi, ma quel punto potrebbe davvero variare il livello del conflitto che potrebbe diventare internazionale.

L’Institute for the Study of War ha affermato che incrementare la fornitura di armi occidentali dopo però mesi di colloqui ha frenato i difensori ucraini.

Presidente ucraino Zelensky ha difatti riferito che:I ritardi nella fornitura all’Ucraina di sistemi di fuoco a lungo raggio occidentali [artiglieria], sistemi avanzati di difesa aerea e carri armati hanno limitato la capacità dell’Ucraina di sfruttare le opportunità per operazioni di controffensiva più ampie presentate da difetti e fallimenti nelle operazioni militari russe.”

La battaglia attorno a Bakhmut nel Donbass è durata diversi mesi ma nonostante ciò dopo una martellante e pressante battaglia da parte delle truppe russe si è aperto purtroppo un varco vicino al villaggio di Vuhledar a sud-ovest della città di Donetsk.

Sostanzialmente il varco viene imputato al ritardo nei rifornimenti militari occidentali così come l’esito infausto della battaglia che nonostante sia finita ha ricevuto una  una battuta d’arresto.

Ora chi ha chiesto nuove forniture che comprendono un sommergibile e aerei da combattimento e la decisione sarà discussa nelle sedi opportune e già stato prontamente commentato dal Cremlino l, che ha avvisato che a quel punto la guerra si trasformerebbe in una guerra mondiale.

Emerge un’altra questione che rivela uno scenario ancora differente ovvero quello del dichiarazione dell’ex primo ministro inglese Boris Johnson il quale ritiene che Prima di compiere l’invasione in Ucraina Mosca volesse colpire e bombardare Londra. La risposta del Cremlino non è tardata ovviamente ad arrivare.

Le accuse di Boris Johnson verso Vladimir Putin

L’ex primo ministro britannico Boris Johnson  ha rilasciato un’intervista alla Bbc inerente il conflitto in Ucraina e ha ha rivelato un particolare che riguarda il capo di Stato russo Vladimir Putin che ha ricevuto immediatamente la contro risposta da parte di Mosca. Secondo la versione di Johnson Putin avrebbe affermato che gli sarebbe bastato meno di un minuto per inviare un missile colpire la Gran Bretagna e ciò sarebbe avvenuto poco prima dell’invasione dell’Ucraina.

Le dichiarazioni dell’ex premier inglese sono state racchiuse in una raccolta, che sarà suddivisa in tre parti, per la BBC two e tratterà la preparazione al conflitto e la successiva invasione russa in territorio ucraino nello scorso Febbraio.  Il discorso sarebbe scaturito all’interno di ipotesi e sul possibile ripercussioni che avrebbe avuto Il Cremlino nell’attaccare l’Ucraina e in tutto ciò la Gran Bretagna era per convincere a Russia a lasciare perdere.

Ha spiegato che in quel momento ha capito esattamente le intenzioni di Putin e ha precisato che lo vede come una reale minaccia. È diventato uno dei più grandi sostenitori del presidente Zelensky e ha visitato immediatamente Kiev dopo aver rassegnato le sue dimissioni come primo ministro.

Johnson ha dichiarato riferendosi a Putin:A un certo punto mi ha minacciato e ha detto:Boris, non voglio farti del male, ma con un missile ci vorrebbe solo un minuto’, o qualcosa del genere. Penso dal tono molto rilassato che stava assumendo, dal tipo di aria di distacco che sembrava avere, stava solo assecondando i miei tentativi di convincerlo a negoziare”.

L’ex premier britannico aveva anche avvisato che ci sarebbero state sanzioni da parte delle Nazioni occidentali e, nel caso fosse stato necessario, ancora più severe di quel viste precedentemente e che sicuramente il sostegno della NATO sarebbe andato all’ucraina nel caso in cui la Russia avesse deciso di proseguire l’invasione.

il politico britannico ha inoltre affermato che Putin si è rivolto a lui dicendo: “Boris, dici che l’Ucraina non entrerà a far parte della Nato tanto presto… Cosa succederà presto?’, e Ehi lui avrebbe risposto: ‘Beh, non aderirà alla Nato per il prossimo futuro. Lo sai perfettamente’.

Si tratta soltanto di una parte delle dichiarazioni rilasciate e ci sarà modo di verificare anche gli altri particolari riferiti dal leader britannico ma anche la risposta del Cremlino dopo che la notizia di questa accusa britannica ha fatto il giro del mondo sono arrivate e le affermazioni sono molto chiare.

Il portavoce di Putin Peskov ha dichiarato che le affermazioni provenienti dal Regno Unito sono falsità più precisamente le ha definite “più precisamente, una bugia”.

Il funzionario russo ha detto  ai media che: “Non ci sono state minacce di missili. O è una bugia deliberata – quindi devi chiedere al signor Johnson perché ha scelto di metterla in quel modo – o è stata una bugia inconscia e in realtà non ha capito di cosa gli stava parlando Putin”.

Peskov ha specificato che Putin aveva parlato a Johnmson del fatto che, se l’Ucraina avesse aderito all’alleanza Nato, i missili statunitensi o Nato posizionati vicino ai confini della Russia avrebbero significato che qualsiasi missile poteva tranquillamente raggiungere Mosca in pochi minuti, e ha suggerito che potrebbe esserci stato un disguido proprio su questo episodio riportato.

Peskov ha voluto precisare sottolineare che potrebbe essersi trattato tranquillamente di un malinteso e che nel caso fosse così: “che è stato inteso questo passaggio, allora è una situazione molto imbarazzante”.

Putin – Nanopress.it

Ben Wallace, segretario alla Difesa, ha anche parlato nel documentario di una visita a Mosca a febbraio nel tentativo, andato poi vano, di negoziare e evitare così la guerra. Ha  specificato inoltre che ha potuto incontrare  la sua controparte russa Sergei Shoig così come il capo dello stato maggiore Gerasimov.

Wallace ha anche riferito di aver detto al ministro Shoigu: “Combatteranno” e lui disse: ‘Mia madre è ucraina; non lo faranno!’ Ha anche detto che non aveva intenzione di invadere“.

Una questione che a peggiorato l’attrito già esistente tra le nazioni in contrasto e la tensione tra Mosca e Londra è davvero elevata.

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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