Il presidente ucraino Zelensky ha registrato un messaggio per il Festival di Sanremo, il quale verrà visionato prima della messa in onda.
Se dovessero esserci problemi sarà l’amministratore delegato della Rai in persona a farsene carico, vediamo la vicenda nel dettaglio.
Il videomessaggio di Zelensky
Siamo abituati agli interventi video del presidente ucraino Zelensky ma la novità è rappresentata da uno registrato appositamente per il Festival di Sanremo, che inizierà a breve e per cui c’è molta attesa.
In Rai sostengono che questa procedura, ovvero il vigilare sui contenuti che vengono mostrati nei programmi, esiste da sempre ma ora gli occhi sono puntati su questo dettaglio, ovvero l’intervento in video del presidente ucraino, proprio perché il controllare le sue parole sembra come se dovessero essere filtrate per la paura di ripercussioni.
Proprio questa è la ragione in realtà vista la delicatezza della situazione in corso a livello internazionale. Siccome c’è di mezzo una guerra, i vertici di Viale Mazzini hanno ritenuto che c’è bisogno di un lavoro di verifica molto più accurato, a livello preventivo.
Lo stesso Fuortes ha svelato questi particolari dopo che Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti, gli aveva appena chiesto per quale motivo il Consiglio di amministrazione non era stato messo al corrente di questo invito così importante ma soprattutto impattante.
Il Cda ha appreso infatti la notizia dai giornali e in risposta Fuortes ha precisato che sono Amadeus, direttore artistico del Festival e Stefano Coletta, direttore dell’Intrattenimento prime time a decidere autonomamente la scaletta senza dover comunicare nulla all’amministrazione.
L’invito a Zelensky
Molti nel consiglio del Cda hanno storto il naso in merito a questa vicenda anche perché sia Amadeus che Bruno Vespa, il primo promotore all’invito del presidente ucraino, sono persone esterne che però giocano un ruolo decisivo in questa storia e se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, ci potrebbero essere rischi per l’azienda Rai.
Zelensky interverrà in un videomessaggio registrato come sempre ha fatto in questi mesi e per questo motivo sarà possibile per i dirigenti, ascoltare le parole del presidente prima che questo venga messo in onda davanti a milioni di telespettatori.
Il problema che nessuno sembra in grado di chiarire è circa le conseguenze se ciò che viene detto non dovesse piacere a qualcuno. La domanda è: verrebbero censurate a costo di dare il via a una crisi internazionale? O trasmesso lo stesso?
Questo non è chiaro, intanto però la polemica corre su diversi canali, alimentata dalle posizioni ostili di Salvini e Calenda, convinti che sul palco di Sanremo si dovrebbe dar spazio alla musica e nient’altro.
Dal canto suo invece Toti ha ritenuto vergognoso questo chiacchiericcio perché da sempre le trasmissioni importanti hanno lasciato spazio a messaggi di solidarietà e denuncia e quindi non c’è nulla di strano.
Secondo l‘associazione degli utenti Radiotv con l’invito al presidente dell’Ucraina si rischia di tradire la mission del Festival, addirittura, di “incentivare l’odio razziale”
Come affermato da Bruno Vespa, è stato lo stesso presidente ucraino a esprimere il piacere di intervenire all’evento e così ne ha parlato con Amadeus e altri vertici, tutti d’accordo, vedremo cosa accadrà in questo clima in cui cresce l’attesa sempre di più.