Il conflitto tra Russia e Ucraina prosegue senza sosta e i combattimenti attorno alla città di Bakhmut sono in un momento molto complicato e le truppe si stanno scontrando a distanza ravvicinata in trincea.
La resistenza dell’esercito ucraino è la dimostrazione di quanta sia la voglia di rivedere il proprio Paese libero anche a costo della propria vita. Mentre accade questo emergono diverse novità che ruotano attorno alla guerra e alle dinamiche internazionali che ne derivano stanno evidenziando malcontento e nervosismo.
La difesa delle forze armate di Kiev continua e, nonostante la difficoltà, le truppe stanno svolgendo combattimenti in trincea a Bakhmut ravvicinati con l’esercito russo. Da giorni il ritmo del conflitto è elevato e sta procedendo senza sosta mettendo a dura prova la difesa ucraina.
I mercenari del gruppo Wagner stanno combattendo in maniera decisa ma hanno subito gravi perdite nonostante siano riusciti a conquistare la parte est della città. L’importanza della conquista di Bakhmut risiede nella possibilità di raggiungere altri obbiettivi di Mosca e anche il presidente Zelensky ha spiegato che, nel caso in cui Putin riuscisse a conquistare la zona, avrebbe così accesso a zone strategiche che punta da diverso tempo.
Il capo del gruppo Wagner ha dichiarato che le truppe russe hanno quasi raggiunto il centro della città ma Prigozhin ha anche specificato che i militari ucraini “combattono per ogni metro”.
La battaglia di Bakhmut sta costando molte vite sia a Mosca che a Kiev, ma prosegue nonostante ciò e nessuna delle due ha intenzione di indietreggiare.
Oggi è anche emersa una notizia che era attesa da tempo ovvero la Corte penale internazionale sta pianificando di avviare due casi per crimini di guerra, commessi durante l’invasione russa ma anche di emettere dei mandati di arresto per diverse persone. La notizia è stata condivisa da Reuters e dal New York Times e le informazioni sono pervenute tramite funzionari che sono stati informati della decisione, ma non avevano l’autorizzazione per rilasciare dichiarazioni in merito.
Stando a quanto rivela il Nyt si tratterebbe dei primi casi segnalati all’inizio del conflitto in Ucraina e emergono dopo mesi di indagini da parte dei servizi speciali dell’intelligence della Corte penale internazionale.
Il primo caso che dovrebbe essere aperto è la questione del presunto rapimento dei bambini ucraini da parte delle autorità di Mosca. Mentre il secondo potrebbe essere l’attacco della Russia alle infrastrutture civili comprese quelle energetiche.
Il procuratore capo Karim Khan dovrà presentare le accuse a una giuria preliminare come primo passo. La giuria deciderà a quel punto se sono stati rispettati gli standard legali per l’emissione dei mandati di arresto e anche se è necessario fornire ulteriori prove a quelle già acquisite.
L’alto esponente della Corte penale internazionale, o ICC, ha avuto modo di visitare l’Ucraina per effettuare le indagini necessarie il mese scorso e ha avuto modo di verificare altri attacchi russi.
Khan ha dichiarato durante il viaggio in territorio ucraino che: “vediamo chiaramente uno schema, credo, in termini di numero, portata e ampiezza degli attacchi contro le reti elettriche dell’Ucraina. E dobbiamo guardare perché sta avvenendo; sono obiettivi legittimi o meno; e se sono presi di mira o meno per altri motivi.”
Ha aggiunto anche che: “Sembra che ci siano molti danni in Ucraina, e potrebbe benissimo essere parte di una politica e parte di un piano e dobbiamo andare a fondo e vedere se c’è o meno responsabilità penale e se c’è è che abbiamo una Corte Penale Internazionale che ha giurisdizione per esaminare la questione”.
Quando è stata posta la domanda al funzionario in merito al fatto che la tempistiche del procedimento penale rispecchino o meno le aspettative del popolo ucraino il procuratore capo ha risposto: “Ciò che la gente vuole non sono le vittorie di Pirro. In qualità di pubblico ministero siamo ufficiali del tribunale. Non siamo qui per ottenere un applauso con un trucco di prestigio. Ogni volta che ci muoviamo, (le persone) dovrebbero avere fiducia che questo non è un processo politico“.
Le autorità ucraine hanno affermato pubblicamente che molti dei bambini scomparsi sono stati portati dall’esercito in Russia. Putin nega che siano stati prelevati bambini ucraini dalle proprie famiglie e respinge le accuse.
Un alto funzionario ucraino ha riferito alla Cnn, lunedì 13 marzo, che ormai da diversi tempo la Corte penale internazionale spinge per avanzare mandati di arresto contro soggetti russi che sono ovviamente correlati al conflitto in Ucraina.
Ha dichiarato all’emittente che: “L’Ucraina ha spinto affinché i funzionari russi coinvolti in crimini di guerra fossero perseguiti dalla Corte penale internazionale, incluso (il presidente russo Vladimir) Putin, che è il responsabile ultimo”.
Le dinamiche internazionali stanno subendo un drastico mutamento che è dettato dalle esigenze del momento e si spinge sempre più verso alleanze geopolitiche ma mantenendo sempre in essere i rapporti internazionali commerciali, nonostante ora stiano subendo un ulteriore cambiamento.
La Cina per esempio dopo l’astio che si è andato via via intensificando nelle ultime settimane nei confronti degli Stati Uniti ha mostrato un’alleanza più forte che mai con Mosca e questo ha destato numerose critiche dato che la stessa Cina ha fornito un piano di pace per cercare di avvisare negoziati che risolvano la crisi in Ucraina.
Nonostante l’attrito attuale gli Stati Uniti hanno deciso di chiedere l’intervento del presidente della Cina Jinping per riuscire a farlo parlare direttamente con il presidente ucraino Zelensky. La Casa Bianca ha precisato lunedì 13 marzo che il leader di Kiev avrebbe avuto un confronto telefonico con il capo di Stato cinese.
Il consigliere per la sicurezza statunitense Jake Sullivan ha precisato si giirnalisti durante un viaggio sull’Air force One: “Abbiamo incoraggiato il presidente Xi a contattare il presidente Zelensky perché crediamo che la RPC e lo stesso presidente Xi dovrebbero ascoltare direttamente la prospettiva ucraina e non solo la prospettiva russa su questo. In effetti, abbiamo chiesto a Pechino che tale connessione avvenga”.
Sullivan ha spiegato che i funzionari americani hanno parlato nella giornata di lunedì con le controparti ucraine e precisando che la possibilità di colloqui non era stata scattata ma successivamente ha aggiunto “ho parlato oggi con le nostre controparti ucraine” e ha aggiunto inoltre che: “Kiev non ha avuto conferma ufficiale che ci sarebbe stata la videoconferenza con Xi.
Il funzionario Usa ha aggiunto: “Speriamo che ci sarà. Sarebbe una buona cosa perché porterebbe potenzialmente più equilibrio e prospettiva al modo in cui la RPC si sta avvicinando a questo, e speriamo che continui a dissuaderli dalla scelta di fornire assistenza legale alla Russia”.
Sempre nella giornata di lunedì il presidente della Bielorussia Lukashenko ha incontrato le autorità iraniane e secondo il portavoce del Dipartimento di stati Usa Price ha riferito in merito che: “in un certo senso un’estensione delle relazioni sempre più profonde tra Iran e Russia. È qualcosa che stiamo osservando molto da vicino. Questi sono due uccelli di una piuma e spesso si radunano insieme “.
Il presidente bielorusso ha avuto modo di incontrare il capo di stato iraniano Raisi e, stando a quanto riferito dai media bielorussi, i leader: “hanno firmato una tabella di marcia per una cooperazione globale tra i paesi per il 2023-2026″.
Il presidente ucraino Zelensky ha riferito che il futuro del Paese viene deciso: “ nell’Ucraina orientale, dove i combattimenti sono “molto duri. La situazione nell’est è molto dura e molto dolorosa. Dobbiamo distruggere il potere militare del nemico, e lo faremo”.
Nel suo discorso segale ha precisato anche che: “Bilohorivka e Maryinka, Avdiivka e Bakhmut, Vuhledar e Kamyanka – e tutti gli altri luoghi in cui si decide il nostro futuro. Dove si combatte per il nostro futuro, il futuro di tutti gli ucraini”.
Zelensky ha ringraziato i soldati e le loro famiglie e tutta la popolazione che ha mostrato massimo rispetto verso la propria Nazione e hanno rischiato senza esitare la propria vita.
Il leader ha continuato dicendo: “Ringrazio tutti coloro che difendono le loro posizioni e combattono per l’Ucraina e i loro fratelli. Grazie a tutti coloro che non deludono mai chi è accanto a loro in linea!”
Zelensky ha elogiato in particolare modo i soldati impegnati nella battaglia a Bakhmut: “Oggi vorrei riconoscere i soldati della 92a brigata meccanizzata separata per le loro azioni di successo nell’area di Bakhmut“.
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