È un periodo di collaborazioni nel quadro della guerra in Ucraina: oggi Zelensky ha incontrato Duda e Biden e ha parlato con Macron.
L’Onu intanto continua a denunciare la deportazione illegittima di bambini da Mosca, gli stessi che erano stati prelevati di recente dai territori ucraini occupati. L’auspicio di tutti i Paesi, aldilà della collaborazione dal punto di vista militare ed economico, è quello del termine del conflitto con negoziati giusti per entrambe le parti. Ursula Von Der Leyen rivolge il suo appello alla Cina, chiedendo che utilizzi la sua influenza sul Cremlino per chiudere questa guerra che sta decimando due popolazioni e distruggendo strutture ed ettari di territorio naturale. Vediamo gli avvenimenti principali di oggi.
Il clima di collaborazione fra le diverse potenze mondiali è molto solido e ogni giorno vengono fatti passi avanti per aiutare l’Ucraina. Attualmente l’unica alleata forte della Russia è la Cina e la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen ha chiesto l’influenza di Pechino per poter spingere Putin verso una fine del conflitto.
Il presidente è stato visto molto provato nell’ultimo periodo, tuttavia la sua ex guardia del corpo ha parlato di paranoia ma non di malattia come molti pensavano, associando addirittura l’inizio della guerra al giorno della scoperta di un presunto tumore.
Tuttavia, sebbene viva secondo alcune fonti, isolato e senza internet, la sua volontà di portare avanti il conflitto non mostra segni di cedimento, sebbene intorno a lui ci sia sempre più terra bruciata.
Siamo giunti al 406esimo giorno da quando le truppe russe hanno invaso l’Ucraina e oggi la giornata è iniziata con la notizia dell’incontro fra Zelensky e il presidente polacco Andrzej Duda, in Polonia. Si tratta della prima visita ufficiale del presidente ucraino nel Paese da quando è iniziata la guerra e durante l’incontro parlerà anche con il premier Mateusz Morawiecki.
Oltre a questa notizia ce ne sono altre di rilievo, vediamo in breve la cronaca di oggi per capire cosa avviene intorno al campo di battaglia.
Partiamo dall’importantissimo colloquio avvenuto ieri fra Joe Biden ed Emmanuel Macron, in cui i due presidenti telefonicamente hanno discusso della situazione ucraina, ribadendo il sostegno di entrambi al Paese. Fra l’altro Macron si recherà a breve in Cina, principale alleato della Russa, cercare di affrontare un possibile discorso che mira a convincere la Russia ad arretrare la sua offensiva.
Cina e Russia si stanno avvicinando sempre di più e questo rende difficile il raggiungimento di possibili accordi di pace, nel frattempo gli Stati Uniti hanno inviato nuove armi a Kiev per aiutare l’esercito a rispondere al fuoco nemico, prodotto da armi sempre più tecnologicamente avanzate.
L’aspetto più crudele di tutto ciò è lo stravolgimento della quotidianità di tante persone e le prime vittime di questo aspetto atroce sono i bambini. Sappiamo che Putin ne ha deportati a centinaia e ancora continuano gli spostamenti all’interno del suolo russo, questo è stato denunciato dalla Von Der Leyen ma anche dall’Onu.
Intanto, il rapporto di Zelensky sulla ricostruzione è devastante, infatti sono circa 1.900 le città ucraine che hanno bisogno di interventi. Si è parlato di questo durante l’incontro del presidente con i membri dell’Associazione Nazionale dei Governatori degli Stati Uniti, i Paesi che di più stanno hanno aiutato l’Ucraina in questi mesi duri.
I danni alle città, ai villaggi e alle strutture sono destinati a moltiplicarsi per gli attacchi sempre più violenti e frequenti dell’esercito russo, l’ultimo è un drone che si è schiantato nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia, punto strategico che è diventato uno dei simboli del conflitto. Secondo l’agenzia di stampa russa Ria, che ha riportato al notizia, il drone era di fabbricazione polacca. Proprio per parlare della sicurezza attorno a questa zona, il direttore dell’Aiea, Rafael Grossi, si recherà nei prossimo giorni nella regione russa di Kaliningrad e sembra che voglia spingere sulla smilitarizzazione di quello che è il più grande impianto nucleare europeo.
Invece Zelensky è oggi in Polonia per alcuni incontri bilaterali e multilaterali con personalità importanti come il presidente Duda e il primo ministro Morawiecki, ma anche con imprese, sindaci delle città confinanti con il territorio ucraino e volontari.
Sotto le bombe russe, l’ultima delle quali ha ucciso sei persone nel Donetsk, l’Ucraina continua a tenere alta la sua bandiera e il ministro della difesa, Reznikov ha annunciato che Kiev sta preparando una controffensiva. Lo ha fatto parlando ai media locali ma nell’intervista non ha rivelato molti dettagli, ha solo detto che l’obiettivo è quello di indebolire le difese russe usando la tecnologia moderna.
Queste al momento le ultime cronache di una guerra che è scoppiata poco più di un anno fa ma ha prodotto già danni terribili.
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