La “famosa giacca in pile”, che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha sempre utilizzato nelle prime settimane della guerra, è stata venduta per 105 mila euro ad un’asta a Londra.
In questa occasione il presidente ucraino, come molte volte ha fatto in queste ultime settimane, ha ringraziato il Regno Unito per il suo continuo sostegno durante l’invasione russa, purtroppo ancora in corso.
Il maglione color cachi è stata battuto all’asta per una cifra sorprendente, all’evento di raccolta fondi Brave Ukraine, organizzato venerdì dall‘Ambasciata ucraina, alla Tate Modern di Londra.
Prima dell’asta e in un discorso tramite collegamento video, Zelensky ha elogiato il Regno Unito e il suo “coraggioso” primo ministro Boris Johnson, che di recente gli ha fatto visita a Kiev.
Il premier inglese Boris Johnson, presente all’evento, anche come battitore d’asta, si è anche rivolto ai partecipanti, esortandoli a prendere parte alla gara di beneficenza, suggerendo che la giacca di Zelensky, che spesso indossava mentre si rivolgeva alla sua gente, poteva essere venduta anche a 60mila euro. E invece è stata venduta a quasi il doppio.
Johnson ha detto: “Se stai facendo un’offerta per la giacca di Volodymyr – voglio offerte molto più alte di 60mila euro, o stai facendo un’offerta per un tour di Kiev con il sindaco Klitschko?”.
“Sostenete l’Ucraina stasera amici miei, in modo che la grande antica capitale europea Kiev, non possa mai più essere minacciat, e che l’Ucraina possa essere di nuovo intera e libera“.
Il primo ministro inglese ha anche insistito sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin “non spezzerà mai” lo spirito del popolo ucraino.
Boris Johnson ha inoltre affermato che è stata “una benedizione per l’Ucraina e per il mondo” e “un disastro per Putin“, che Zelensky fosse alla guida a Kiev, descrivendo il presidente ucraino come “veramente uno dei leader più incredibili dei tempi moderni”. “Sono passati quasi esattamente 80 anni, nel 1942, che la BBC ha trasmesso per la prima volta al mondo la sinfonia di Leningrado di Shostakovich“, ha continuato il premier inglese.
“Questa musica è stato suonata da un’orchestra semi-affamata, durante l’assedio di Leningrado, mentre veniva picchiata dai nazisti, e quella sinfonia è diventata un simbolo di resistenza al fascismo e il potere dello spirito umano.
Non so se Vladimir Putin sia un fanatico di Shostakovich o meno, ma non è una tragica ironia che un leader russo, lui stesso di Leningrado, debba ora devastare città in Ucraina come ha appena descritto Volodymyr?“, ha chiosato così Johnson.
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