Walter Zenga è stato esonerato dal Wolverhampton. La squadra inglese è caduta in una serie di sconfitte consecutive che ha indotto la società inglese a sollevare dall’incarico l’allenatore italiano. Un licenziamento che si aggiunge ad una serie, purtroppo per l’ex portierone dell’Inter, lunga. Il Wolverhampton aveva iniziato bene la sua stagione in Championship ma dopo una serie di brutte prestazioni e brutti risultati la squadra è caduta in fondo alla classifica, fino alla diciottesima posizione. Una serie nera che ha costretto la società ad allentare Walter Zenga dal Wolverhampton.
Il licenziamento in terra inglese di Walter Zenga è solo l’ultimo delle ultime disfatte dell’allenatore milanese. Nessuno si offenderà se affermiamo che Venga sia stato un portiere migliore di quanto potrà mai essere nel ruolo di allenatore, almeno fino a questo momento. Nato nel 1960, 56 anni, non è più un giovanotto, non è più, sicuramente, un allenatore emergente. A quest’età un allenatore dovrebbe essere nel pieno della sua carriera ma è evidente che Zenga non sia mai riuscito a convincere in questo ruolo. Proviamo a ripercorrere velocemente le sue tappe da allenatore:
Zenga inizia la sua carriera da allenatore in America. Nominato dalla sua ultima società che lo ha visto protagonista da giocatore, la New England Revolution nel 1998, 18 anni fa. Già nel 1999, però, la squadra lo allontana. L’avventura da allenatore per Zenga continua a dagli Stati Uniti torna in Italia per allenare il Brera, in serie D. Rilascia le dimissioni e vola in Romania per allenare la Naţional Bucarest. Zenga porta la squadra rumena all’ottavo posto e in finale di coppa. E’ amato dalla società e dal pubblico, diventa direttore tecnico nel 2003 ma prima della fine dell’anno lascia l’incarico per diventare allenatore della Steaua Bucarest riuscendo a vincere il titolo ungherese ma nel 2005 viene esonerato dalla società.
Nel 2006 diventa allenatore della Stella Rossa di Belgrado, squadra con cui riesce a vincere campionato e coppa ma l’anno dopo si dimette. Le panchine seguenti sono il Gaziantepspor in Turchia e l’ Al-Ain negli Emirati Arabi Uniti ma poi si siede sulla panchina del Dinamo Bucarest, tornando in Romania diventando l’unico allenatore ad allenare tre delle maggiori squadre del campionato rumeno.
Nel 2008 però torna in Italia per una sfida importante, il Catania in Serie A. Rimane due stagioni, la sua squadra a tratti diverte e gioca bene ma nel l’estate del 2009 passa dall’altra parte della Sicilia e sbarca a Palermo, da Zamparini. A gennaio 2010 i due si dividono. Zenga torna in Medio Oriente per allenare Al-Nassr, Al-Nasr e l’Al-Jazira fino al 2014, i risultati sono buoni, non ottimi poiché non ha vinto nulla.
Nel 2014 torna in Italia e da Zamparini passa ad un altro presidente bizzarro ma sicuramente meno imprevedibile ossia Ferrero, magnate della Sampdoria. La sua avventura affonda da subito con gli errori in Europa e in Serie A ottiene solo 4 vittorie in 12 partite. Ferrero lo allontana dalla poltrona blucerchiata.
Walter Zenga, il girovago, passa Al Shaab ma le cose vanno male, talmente male che è lo stesso Zenga a rescindere consensualmente il contratto. Quest’estate è passato al Wolverhampton e il resto è estrema attualità.
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