Nicola Zingaretti pare giunto alla fine di un periodo assai turbolento con l’annuncio delle sue dimissioni da presidente della Regione Lazio, “pronto a lasciare il Lazio entro tre settimane” ha detto il governatore.
Dunque, periodo turbolento perché da che era segretario del Pd (dal 2019 al 2021), Nicola Zingaretti ha lasciato il posto a Enrico Letta, e turbolento perché da presidente di Regione, passa, sempre nelle file del Pd, alla Camera, appunto come deputato del partito progressista.
“La legislatura regionale è conclusa abbiamo approvato il collegato in bilancio in giunta che sta per andare in consiglio, molto importante. Si può fare in due o tre settimane, subito dopo io mi dimetterò”, ha detto Zingaretti in un’intervista rilasciata al Messaggero.
Nicola Zingaretti sceglie la via delle dimissioni senz’altro perché i due mandati, quello di governatore e quello di deputato, non sono compatibili assieme e perché, comunque, il suo mandato da governatore sarebbe scaduto a fine anno.
Tutto abbastanza scontato e prevedibile perciò, tuttavia le elezioni per la presidenza della Regione Lazio costituiscono quello che sarà senz’altro un banco di prova per il nuovo governo che va instaurandosi. E richiedono un’attenzione speciale.
Con la tornata al voto del Lazio, prevista fra il 18 dicembre e fine gennaio dell’anno nuovo, si vedrà come sta andando la maggioranza e che tipo di consenso riscuote dall’elettorato attivo, in una Regione che peraltro sa restituire bene il polso del Paese.
Intanto cominciano a uscire i nomi di chi succederà a Zingaretti, da destra e da sinistra: forte Daniele Leodori atttuale vice di Zingaretti, di lui si dice che abbia una forte capacità carismatica e coesiva in grado cioè di fare da collante con il Movimento Cinque Stelle e il terzo polo a guida Renzi. E questa sarebbe una scelta utile per confermare quel tipo di opposizione a campo largo, che in molti auspicano fra le frange di un Pd ancora intento a leccarsi le ferite dopo la sconfitta del 25 settembre. Ferite che in parte si è inflitto da solo, grazie a un distacco alquanto evidente “con il mondo reale”, spiegano gli analisti.
Venendo all’esponente di Fratelli d’Italia, per la presidenza del Lazio spunta il nome di Chiara Colosimo. Lei è stata consigliera regionale per il partito a guida Meloni, che la apprezza molto, e adesso si accinge fra l’altro già a varcare la soglia di Montecitorio come deputata. Si ripresenterebbe per cui un altro caso di incompatibilità di doppia carica, e Meloni dovrebbe scegliere di conseguenza.
Come candidati potenziali per la Regione Lazio non mancano nomi estranei alla politica, come quello del presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca.
Insomma, con le regionali del Lazio ci si prepara per un’altra campagna elettorale che prenderà il vivo, c’è da scommetterlo, ancora durante le festività, stavolta natalizie.
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