Zlatan Ibrahimovic è un giocatore fantastico. Un vincente, uno dei migliori calciatori al mondo e ha appena dichiarato che la prossima stagione non vestirà la maglia del Paris Saint Germain. Sul suo profilo Twitter il colosso svedese ha postato una foto e ha scritto: “Domani giocherò la mia ultima partita al Parco dei Principi sono stato accolto come un re, me ne andrò da leggenda”.
Quando si parla di Zlatan Ibrahimovic non si può di certo non pensare alla sua qualità, alla sua forza e al suo carattere. Un giocatore vincente se si tratta di vincere lo scudetto, un po’ meno se si tratta di conquistare la Champions League ma cosa vuoi dire ad un calciatore che ha vinto 13 scudetti in 15 stagioni? Nella militanza con la maglia del PSG ha realizzato
152 reti in 178 presenze e avrà, contro il Nantes ultima giornata di Ligue One, la possibilità di eguagliare Carlos Bianchi nel record di reti segnate in una sola stagione in Ligue 1 che ne realizzò 37.
Il calciatore nato a Malmo, però, è sempre stato etichettato come mercenario, complice la presenza, talvolta ingombrante per le società, del suo agente Mino Rajola. In questi anni ha cambiato molte squadre: dal Malmo all’Ajax, dalla Juve all’Inter, dal Barcellona al PSG, passando per il suo unico vero amore calcistico il Milan.
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La squadra rossonera sarebbe pronta, almeno i tifosi e i calciatori, ad accoglierlo a braccia aperte ma tutto dipenderà da Silvio Berlusconi e la decisione che prenderà sulla cessione o meno del Milan. La squadra meneghina farebbe entrare Ibra dall’ingresso principale ma attenzione alle finestre perché in aguato ci sono molte squadre della Premier League che potrebbero volere Zlatan nella propria rosa.
Nonostante i 34 anni, insomma, il colosso svedese ha ancora mercato: molti lo hanno criticato e lo hanno etichettato come “tramontato”, ossia a fine carriera ma fisicamente e tecnicamente Ibrahimovic non si discute e potrebbe fare ancora la differenza soprattutto in Serie A.
Il calciomercato però dovrà aspettare, almeno fino alla fine degli Europei, e poi il futuro di Ibra sarà decisamente più chiaro. La squadra che vorrà accogliere il giocatore, però, dovrà tenere a mente che Zlatan è si un fenomeno pazzesco ma talvolta si lascia andare in atteggiamenti quantomeno discutibili: da contatti “maldestri” con avversari e compagni, a comportamenti scorretti nei confronti degli arbitri e qualche colpo di testa di troppo in un senso tutt’altro che calcistico.