“Il Mostro di Firenze sono io. E sono anche Zodiac”. Il mostro prima o poi torna sempre. Stavolta torna sotto forma di rivelazione shock raccolta dal giornalista Francesco Amicone per il Giornale e che, se confermata, riscriverebbe una delle pagine più buie della cronaca italiana. Un ex militare americano ha confessato di essere il Mostro di Firenze e di essere anche Zodiac, uno dei serial killer più ricercati d’America.
Zodiac è l’assassino seriale che nel biennio 1968-1969 ha terrorizzato la California uccidendo 5 vittime accertate e 37 sospettate; 2 vittime poi riuscirono fortunatamente a sfuggirgli. La bestialità di Zodiac è stata di ispirazione per film, libri e persino per alcuni videogiochi. L’omicida gonfiava il suo ego inviando lettere ai giornali locali nelle quali inseriva indovinelli e con le quali minacciava nuovi omicidi, qualora non avessero ricevuto risonanza mediatica. Il killer si firmava con una croce celtica rubata dal logo dell’orologio “Zodiac Sea Wolf”, da cui il nome di battaglia.
Di Zodiac non si trovarono mai tracce, se non un’impronta di scarpe numero 44.5 dalla quale si poteva desumere un’altezza considerevole. Altezza confermata dai racconti dei testimoni che parlavano di un uomo alto 1.80, con la pancetta, e con capelli scuri pettinati con la riga. Zodiac sparì nel nulla nel gennaio del 1974, dopo l’ultima lettera.
Le rivelazioni dell’ex soldato USA sono adesso al vaglio del PM Luca Turco, titolare dell’inchiesta sul Mostro di Firenze. Attualmente sono sotto indagine l’88enne l’ex legionario Giampiero Vigilanti e il suo ex medico che oggi ha 87 anni.
Il primo omicidio del Mostro di Firenze avvenne proprio nel 1974, il 14 settembre, a Borgo San Lorenzo quando furono uccisi la segretaria 18enne Stefania Pettini e il fidanzato 19enne, l’assicuratore Pasquale Gentilcore. Sul cadavere della giovane segni di violenza indicibile: colpi di pistola, 96 coltellate e un tralcio di vite infilato nella vagina. L’elenco di omicidi si inerruppe solo nel 1985.
“È stato Ulisse che ha ammazzato tutta questa gente, è nero, è un americano”. Sono le parole pronunciate nel 2013 dell’ex postino di San Casciano Mario Vanni, uno dei “compagni di merende” di Pacciani condannato per concorso in omicidio. Parole registrate mentre Vanni, detenuto nel carcere di Pisa, discuteva con l’amico in visita Lorenzo Nesi. L’Ulisse Nero di cui parlava Vanni è dunque Zodiac?
Pacciani invece è morto da innocente (prima condannato all’ergastolo, poi annullamento con rinvio).
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