Pochi giorni fa Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo e Basilicata sono entrate in fascia arancione, domani invece verranno deciso quelle che diventeranno zona rossa.
Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Campania sono le Regioni candidate a questo cambio di colore, ma non è ancora chiaro cosa succederà: i governatori sono orientati verso decisioni autonome, il Governo però frena.
Regioni nello Scenario 4, zona rossa inevitabile
L’Italia ieri ha raggiunto il milione di positivi al Covid da inizio pandemia e il numero dei contagi giornalieri è molto più alto rispetto alla scorsa primavera. Lo Scenario 4 interessa sempre più aree del paese.
Le quattro Regioni in questione, al momento gialle, spingono per mettere in atto restrizioni immediate: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, i cui presidenti sono allineati in una strategia comune, vorrebbero entrare nella fascia arancione ed evitare le restrizioni più severe, mantenendo le attività aperte ma bloccando gli assembramenti, la Campania chiede l’intervento dello Stato, che potrebbe inviare l’esercito nella Regione. Ma Conte e il Ministero della Sanità stanno ancora tergiversando poiché sono in attesa dei dati ufficiali, anche per capire se le misure messe in atto da ottobre stiano dando i loro frutti. Ma Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha già chiesto ripetutamente che tutte e quattro entrino quanto prima in zona rossa.
La Campania attualmente è quella che richiede maggior aiuto. Il sindaco di Napoli De Magistris è pronto a chiudere la città se la Campania non dovesse entrare nella fascia a più altro rischio: gli ospedali sono in seria difficoltà. La protezione civile ha in programma di montare in loco ospedali da campo.
Obiettivo: evitare il lockdown
Il premier ha sempre dichiarato che la decisione di dividere l’Italia in fasce e applicare misure locali è finalizzata innanzi tutto a evitare un altro lockdown, difficile da sopportare per il paese. Inoltre, laddove la situazione è meno grave, lasciare maggiore libertà alle attività incentiverebbe la lenta ripresa economica, oltre che ad allentare la pressione sulla popolazione.
Lo scenario, come previsto, è però in divenire: ogni valutazione verrà fatta solo dopo aver analizzato i dati ed evitando decisioni avventate.