Il cardinale Zuppi ha affermato che quella in Ucirana non è una missione di mediazione. Sulla possibilità di una visita a Mosca afferma di doversi confrontare con il Papa.
Servirà una riflessione insieme a Papa Francesco su una eventuale visita in Russia. Lo ha affermato il cardinale Matteo Zuppi, che si è recato in Ucraina per esprimere il sostegno della Santa sede al presidente Zelensky. L’arcivescovo di Bologna ci tiene a sottolineare inoltre che la sua non è stata una missione di mediazione: “Il nostro è un manifestare interesse, vicinanza e ascolto perché il conflitto possa trovare dei percorsi di pace”.
Matteo Zuppi non andrà a Mosca senza prima un confronto con il Papa. Dunque per il momento rimane un’ipotesi poco probabile quella del Vaticano nelle vesti del mediatore. Lo ha detto senza giri di parole lo stesso cardinale, che ha fatto visita a Kiev al presidente Zelensky: “La nostra non è una missione di mediazione, ma è stato un manifestare interesse, vicinanza e ascolto perché il conflitto possa trovare dei percorsi di pace. Tutto il resto sono attese che abbiamo tutti quanti. Spero che la guerra finisca”.
Dunque improbabile, almeno per il momento, che il cardinale si possa recare a Mosca per parlare di pace. Del resto nella giornata di ieri il Cremlino aveva informato che non erano previste visite da parte della Santa Sede in Russia, ne colloqui nel futuro prossimo.
Matteo Zuppi ha risposto alle domande sui prossimi passi da svolgere, ma prima dovrà arrivare il meeting con il Santo Padre. Andare a Mosca dunque non sarebbe nei piani di Zuppi: “Dobbiamo rifletterne, dobbiamo parlarne col Santo Padre“.
Papa Francesco, che nel frattempo ha subito un’operazione all’ospedale Gemelli di Roma, nei mesi scorsi aveva comunicato che il Vaticano avrebbe dato vita a una sorta di “missione di pace”. Lo aveva detto ai giornalisti durante la sua visita in Ungheria, nel mese di maggio. Questa di Zuppi, pareva proprio la prima mossa da parte del Vaticano di provare a mediare per il raggiungimento di pace. Proprio con Francesco Zuppi adesso dovrà confrontarsi, dopo i colloqui tenuti a Kiev, per discutere il da farsi, mentre cresce anche da parte del Vaticano la preoccupazione per i recenti eventi di Kakhovka.
Intervenuto a Roma, dopo la visita a Kiev, Matteo Zuppi era presente alla presentazione nel centro internazionale di Comunione e Liberazione di Roma della nuova edizione di Il Senso Religioso, la quale prefazione è stata scritta dal Papa. In questa occasione ha ricordato anche il disastro della diga di Kakhovka. “Per quanto successo alla diga – dice Zuppi – per le migliaia di persone alluvionate manifestiamo tanta attenzione per questo e per l’ecosistema, viste le conseguenze che potrà portare, e tanta vicinanza al popolo ucraino e alle popolazioni che soffrono”.
Anche il presidente francese Macron ha espresso vicinanza a Zelensky. C’è stata nella giornata di oggi una telefonata con il presidente ucraino, che ha voluto ringraziare Emmanuel Macron della sua vicinanza: “Ho ringraziato per l’opportunità di partecipare al vertice della Comunità politica europea e per il sostegno al Consiglio di sicurezza dell’Onu“. Lo si legge sul profilo twitter di Zelensky. Il leader ucraino ha spiegato che la preoccupazione in questo momento sale per la situazione nella regione di Kherson, dove le conseguenze ambientali e umanitarie dei recenti episodi potrebbero essere fatali. L’Ucraina, dice il presidente denunciando quello che ha chiamato l’ennesimo atto terroristico russo, dovrà “eliminare il disastro”.
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